La Corte Suprema si schiera con Trump: migranti in pericolo di espulsione.

La lunga e tormentata storia della lotta tra l’amministrazione Trump e i giudici federati sull’argomento dei migranti sembra essere sul punto di scrivere un nuovo capitolo. Il giudice federale James Boasberg, che presiede alla corte del Distretto di Columbia, ha recentemente impartito una sentenza significativa ai difensori di un gruppo di migranti in Texas che sono minacciati di deportazione. Egli affermò che non gli spetta il potere di sospendere le espulsioni in base alla legge di guerra del 1798, sebbene fosse evidente la sua preoccupazione per l’operato dell’amministrazione.La questione rimane complessa e molto dibattuta, poiché è emerso un conflitto tra il potere esecutivo ed il potere giudiziario. La Corte Suprema degli Stati Uniti si era già inserita in questa disputa di recente, imponendo il blocco di tre voli previsti per i migranti. Tuttavia, poco dopo, aveva poi concesso l’uso della legge sul nemico straniero del 1798, ma stabilì che ai migranti doveva essere data la possibilità di un ricorso e notificato il procedimento.La Corte Suprema ha inoltre deciso di dare un grande peso all’autonomia dell’esecutivo rispetto agli atti della sua amministrazione. In questo senso, ciò rappresenta una svolta importante nella questione dei migranti negli Stati Uniti. È chiaro che il tema non è facilmente definibile ed è ancora oggetto di dibattito tra gli esponenti politici e giuristi degli Stati Uniti.