La targa a Giuseppe Pinelli: un simbolo della Resistenza danneggiato dalla violenza intollerante.

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23 aprile 2025 – 13:13

La storia della targa in memoria di Giuseppe Pinelli a piazzale Segesta continua ad essere scritta da pagine di violenza e intolleranza, come se il passato non volesse lasciare spazio al futuro. La quarta volta in pochi mesi, la lapide che ricorda il sacrificio del giovane giustiziato dalla polizia durante le manifestazioni contro la strage di Piazza Fontana, è stata danneggiata con una brutalità che non lascia dubbi sulle intenzioni dei responsabili. Il presidente dell’antifascismo milanese Primo Minelli, durante l’inaugurazione del murale dedicato ai quattro ragazzi di via Botticelli, vittime della barbarie nazista nel gennaio 1945, ha espresso la sua preoccupazione per questo nuovo episodio di intolleranza. “È un segno di odio verso chi la pensa diversamente” ha detto Minelli, riferendosi alla comunità che si riunisce ogni anno in piazzale Segesta per ricordare Giuseppe Pinelli e difendere i principi di libertà e democrazia. Tuttavia, il presidente dell’antifascismo milanese ha anche lasciato una riflessione pesante: “Il fascismo che ha ucciso i ragazzi di via Botticelli non torna ma un fascismo diverso non è escluso”. Queste parole sembrano avvertire del pericolo di una ritirata su posizioni sempre più reazionarie, dove il ricordo dei martiri della Resistenza rischia di essere cancellato. Ma è proprio questo il messaggio che i responsabili di questi atti di vandalismo vorrebbero mandare: che il passato debba essere dimenticato e che non ci sono conseguenze per chi si oppone ai valori di libertà, uguaglianza e fratellanza. Tuttavia, la comunità di piazzale Segesta è unita nella difesa dei propri diritti e nel ricordo dei martiri della Resistenza. La storia di Giuseppe Pinelli e degli altri quattro ragazzi trucidati a via Botticelli continuerà ad essere raccontata con orgoglio e passione, nonostante i tentativi di cancellarla. I loro nomi continueranno ad essere ricordati, come un monito contro la violenza e l’intolleranza che ancora oggi affliggono il mondo.

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