Le Marche si apprestano a eleggere il loro Presidente in una tornata elettorale che segnerà l’inizio delle sfide regionali autunnali.
Francesco Acquaroli, attuale Presidente e candidato per il rinnovo del suo mandato, ha risposto con fermezza alle richieste di un confronto televisivo con il suo principale sfidante, Matteo Ricci, leader del centrosinistra.
La sua posizione, comunicata a margine del Consiglio regionale in corso, si colloca in una più ampia riflessione sulla natura e sulle modalità della comunicazione politica nell’era contemporanea.
Acquaroli ha espresso la sua disponibilità a partecipare a un confronto strutturato, evidenziando come la vera priorità debba essere quella di presentare soluzioni concrete ai problemi che affliggono la comunità marchigiana.
Il suo rifiuto a un format di “duello”, spesso amplificato dai media e focalizzato su dinamiche superficiali, riflette una critica più ampia verso la tendenza a spettacolarizzare la politica, distogliendola dalle reali esigenze dei cittadini.
L’attenzione, ha sottolineato, deve rimanere concentrata sulle proposte programmatiche e sulla visione per il futuro delle Marche.
Questo rifiuto non è una novità.
Acquaroli ha ricordato come, nelle precedenti campagne elettorali, siano state organizzate diverse occasioni di incontro e dibattito con le principali categorie economiche, i sindacati e la stampa locale.
L’importanza di questi momenti risiede nella possibilità di presentare, in maniera diretta e accessibile, il proprio progetto di governo.
Un progetto che, secondo Acquaroli, non si può ridurre a slogan o a brevi affermazioni ad effetto, ma che necessita di essere argomentato e confrontato con le istanze del territorio.
La campagna elettorale, per il Presidente uscente, rappresenta dunque un’opportunità per riaffermare il valore del merito, della competenza e della concretezza, in contrapposizione a un modello di comunicazione politica basato sull’intrattenimento e sulla ricerca del consenso effimero.
La sfida non è quella di vincere un “spettacolo”, ma di convincere i marchigiani che la propria visione per il futuro della regione è quella più adatta a rispondere alle loro aspettative e a promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
La sua candidatura, alla terza tornata elettorale, lo conferma come un punto fermo nel panorama politico regionale, un leader che privilegia il dialogo costruttivo e la presentazione di soluzioni reali, piuttosto che la ricerca di un facile consenso attraverso la spettacolarizzazione del dibattito pubblico.