Il divieto dell’agrivoltaico a terra imposto dal Decreto Legge del Ministero dell’Agricoltura viene considerato un ostacolo per lo sviluppo sostenibile in Italia. Non si auspica una trasformazione indiscriminata dei terreni agricoli, ma sarebbe opportuno valutare l’utilizzo delle aree agricole in disuso per la realizzazione di impianti fotovoltaici. La mancanza di flessibilità di questa normativa impedisce valutazioni economiche e compromette le potenzialità di crescita del settore. Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, ha evidenziato come il decreto influisca negativamente sulle prospettive di sviluppo delle energie rinnovabili, limitando le possibilità di installazione dei pannelli solari sui terreni agricoli. L’obbligo di sollevare i pannelli da terra comporta costi maggiori e potrebbe scoraggiare gli investimenti nel settore. Colarullo ha sottolineato la necessità di un approccio più flessibile che consenta agli agricoltori interessati di convertire le proprie terre all’energia solare mediante incentivi mirati. È importante conciliare la tutela dell’agricoltura con lo sviluppo delle energie rinnovabili, adottando misure che favoriscano una transizione sostenibile e vantaggiosa per il Paese.
“Divieto agrivoltaico a terra: ostacolo per sviluppo sostenibile in Italia”
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