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Portobello: Venezia lancia la nuova serie di Bellocchio

La Mostra del Cinema di Venezia, in una veste rinnovata e proiettata verso il futuro dello streaming, si appresta a inaugurare una pietra miliare della produzione audiovisiva italiana: “Portobello”, la nuova serie targata Marco Bellocchio.
L’evento, in anteprima non competitiva con la proiezione dei primi due episodi, segna il debutto esclusivo di una produzione originale per la piattaforma HBO Max, in arrivo in Italia nel 2026 e promessa di ridefinire gli standard della narrazione seriale a livello nazionale.
La presentazione, illustrata dal direttore artistico Alberto Barbera, giunge a coronamento di un percorso di dialogo avviato durante l’Italian Global Series Festival di Rimini, dove Bellocchio aveva accennato a un progetto ambizioso e profondamente radicato nel tessuto storico e sociale italiano.
Come già dimostrato con “Esterno Notte”, la serie sul rapimento di Aldo Moro, Bellocchio si pone al di là di facili etichette ideologiche, declinando una narrazione complessa e sfaccettata.

“Portobello” non intende offrire risposte preconfezionate, ma stimolare una riflessione critica sul sistema giudiziario e le sue implicazioni, intrecciando il racconto personale di Tortora con le dinamiche del potere e della corruzione.
La serie ci trasporta nel 1982, un periodo di intensa trasformazione per l’Italia, un’epoca in cui la televisione esercitava un’influenza capillare sulla coscienza collettiva.
Enzo Tortora, con il suo programma “Portobello”, raggiunge vette di popolarità inaudite, conquistando un pubblico di ventotto milioni di spettatori.
La sua figura, elevata a simbolo di un’Italia che si fa consigliare e confortare attraverso lo schermo, culmina con la nomina a Commendatore della Repubblica, riconoscimento di un successo che sembra inattaccabile.

Parallelamente, l’Italia è scossa dal devastante terremoto dell’Irpinia, evento che mette a nudo fragilità socio-economiche e alimenta le tensioni all’interno della Nuova Camorra Organizzata.

In questo contesto, Giovanni Pandico, figura chiave del clan di Raffaele Cutolo, decide di collaborare con la giustizia.
La sua testimonianza inaspettata fa ricadere l’ombra del sospetto su Enzo Tortora, innescando una spirale di eventi che lo trascinerà da un’apice di gloria a un abisso giudiziario.
Il cast, guidato dalla performance intensa di Fabrizio Gifuni, è arricchito da interpreti di grande spessore come Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Carlotta Gamba e Alessandro Preziosi.
La sceneggiatura, frutto del lavoro congiunto di Bellocchio, Stefano Bises, Giordana Mari e Peppe Fiore, si avvale della produzione di Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Our films (gruppo Mediawan), Simone Gattoni per Kavac Film, in coproduzione con Arte France ed in collaborazione con Rai Fiction e The Apartment Pictures (gruppo Fremantle), a testimonianza di un progetto di respiro internazionale e di un impegno condiviso per la qualità e l’innovazione.

“Portobello” si preannuncia, quindi, non solo un evento cinematografico, ma un’occasione per interrogare il nostro passato e il presente, a partire dalla storia di un uomo e del suo programma, divenuti simbolo di un’epoca irripetibile.

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