L’intensificazione dei controlli sulle strutture ricettive ad Alghero, condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Sassari, ha portato alla luce una serie di irregolarità che sollevano interrogativi significativi sulla gestione e la trasparenza del settore turistico locale.
L’azione, volta a garantire il rispetto della normativa vigente, si è concentrata su Bed e Breakfast e affini, spesso al confine tra attività professionale e forma di reddito occasionale, con conseguenze rilevanti per l’erario e per la tutela dei diritti dei consumatori.
L’attenzione dei militari si è focalizzata su molteplici aspetti critici.
Innanzitutto, l’adempimento degli obblighi amministrativi, in particolare l’implementazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), introdotto per tracciare e catalogare tutte le strutture ricettive a partire dal 2025.
Questo identificativo, cruciale per la trasparenza e la localizzazione delle attività, risulta spesso mancante, indicando una carenza di consapevolezza o di volontà di conformarsi alle disposizioni legislative.
Parallelamente, sono state verificate le condizioni di sicurezza antincendio, elemento imprescindibile per la tutela dell’incolumità degli ospiti, e la presenza di letti in numero superiore a quello dichiarato, pratica che, oltre a implicare un rischio oggettivo per la sicurezza, altera la classificazione della struttura e le relative imposte.
Un focus particolare è stato dedicato all’adempimento dell’obbligo di comunicazione dei dati degli ospiti alla piattaforma “Alloggiati Web”.
Questa piattaforma, istituita per contrastare l’illegalità e facilitare l’identificazione in caso di necessità (emergenze, indagini), rappresenta uno strumento fondamentale per la sicurezza nazionale, e la sua mancata osservanza può comportare sanzioni significative.
Le violazioni accertate hanno comportato l’emissione di sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 16.
000 euro, una cifra che riflette la gravità delle irregolarità riscontrate.
Tuttavia, l’aspetto più allarmante emerge dall’accertamento di redditi non dichiarati, spesso derivanti da un’attività ricettiva in espansione, ma gestita in maniera opaca, e dalla totale assenza di versamenti relativi all’imposta di soggiorno, un introito fondamentale per il Comune di Alghero, destinato a finanziare servizi e infrastrutture a beneficio di residenti e visitatori.
I controlli non si sono limitati alle strutture a breve termine.
L’analisi degli affitti a lungo termine ha rivelato tre casi di mancata registrazione dei contratti di locazione, una procedura obbligatoria che garantisce la trasparenza dei rapporti tra proprietari e inquilini e che, in caso di omissione, comporta sanzioni equivalenti al 120% dell’imposta di registro dovuta.
Questo aspetto evidenzia una diffusa mancanza di conoscenza delle normative o, potenzialmente, una volontà di eludere i controlli.
L’operazione della Guardia di Finanza sottolinea la necessità di una maggiore sensibilizzazione da parte degli operatori del settore turistico, con l’implementazione di campagne informative chiare e accessibili, e di un rafforzamento dei controlli per garantire la legalità e la concorrenza leale.
La tutela del turismo sostenibile e la garanzia di un’offerta di qualità dipendono anche dalla rigorosa applicazione delle normative vigenti.