La rassegna “Alpages Ouverts”, tradizionale vetrina dell’eccellenza zootecnica valdostana, non avrà luogo nell’edizione corrente.
Questa significativa decisione, assunta dall’Arev, l’associazione che rappresenta gli allevatori della Valle d’Aosta, riflette una crescente preoccupazione per la potenziale diffusione della dermatite nodulare contagiosa (DNC), una patologia che incide profondamente sulla salute e sulla produttività del bestiame.
La DNC, pur non rappresentando un rischio diretto per la salute umana, costituisce una seria minaccia per l’intero comparto zootecnico regionale.
Il contagio, trasmesso principalmente tramite vettori artropodi come zecche e tafani, può compromettere significativamente la qualità della carne e del latte, generando perdite economiche considerevoli e impattando negativamente sull’immagine del prodotto “Made in Valle d’Aosta”.
La decisione dell’Arev non è frutto di un’azione impulsiva, ma il risultato di un’attenta valutazione dei rischi e una risposta proattiva alle raccomandazioni dell’Autorità Sanitaria Regionale.
L’associazione ha infatti considerato che, nonostante le attuali misure di contenimento, la densità di popolazione bovina e la natura aperta e spesso incontaminata degli alpeggi valdostani, luoghi chiave per la rassegna, ne favoriscono la potenziale diffusione.
L’annullamento di “Alpages Ouverts” si configura quindi come una misura precauzionale volta a minimizzare l’esposizione del bestiame a qualsiasi rischio di contagio, anche minimo.
Si tratta di una decisione che, pur comportando un sacrificio in termini di promozione e valorizzazione del settore, si pone come prioritario l’imperativo della biosicurezza.
L’Arev sottolinea che l’azione intrapresa è coerente con un approccio globale che deve coinvolgere tutti gli attori della filiera, dagli allevatori ai veterinari, fino ai consumatori.
L’associazione si impegna a collaborare attivamente con le istituzioni regionali per implementare strategie di prevenzione e controllo più efficaci, inclusi programmi di monitoraggio intensificato, miglioramento delle pratiche igieniche negli allevamenti e sensibilizzazione sulla corretta gestione delle aree di pascolo.
La speranza è che, attraverso un impegno condiviso, si possa superare questa sfida e garantire la salvaguardia del patrimonio zootecnico valdostano.