sabato 26 Luglio 2025
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Cinema Tavolara: Memoria, Coraggio e la Forza del Vissuto

Il Festival Cinema Tavolara, un’oasi culturale immersa nel cuore della Sardegna, si configura come un crocevia di voci cinematografiche, un dialogo tra generazioni e forme espressive che quest’anno si articola attorno al tema della memoria, del coraggio e della trasmissione del vissuto.
Dalle profondità del passato alla complessità del presente, la rassegna – diretta da Gianluca Arcopinto e affiancata dall’estro di Neri Marcorè e Antonio Maraldi – offre uno sguardo privilegiato sul panorama cinematografico italiano contemporaneo, celebrando figure chiave e presentando opere innovative.

Il cuore pulsante del festival è senza dubbio l’omaggio a Eleonora Duse, interpretata con profonda sensibilità da Sonia Bergamasco, anche dietro la macchina da presa.
“Duse the greatest”, il documentario che ha segnato l’esordio registico dell’attrice, non è una semplice biografia, ma un tentativo di decostruire l’icona, di sondare la profondità dell’artista e di restituire al pubblico una figura femminile complessa e rivoluzionaria, capace di trascendere il suo tempo.
Il film, premiato con i Nastri d’argento, si propone come un atto di riappropriazione culturale, una riflessione sulla potenza dell’arte e sulla sua capacità di illuminare le zone d’ombra dell’esistenza umana.

L’edizione 2024 del festival si distingue per la varietà di proposte, che spaziano dal documentario al cortometraggio, dal lungometraggio di fiction all’opera sperimentale.

Un’attenzione particolare è rivolta al cinema di impegno civile, come testimonia la proiezione de “Il Nibbio” di Alessandro Tonda, un’opera intensa e commovente che ripercorre gli eventi tragici del 4 marzo 2005 e celebra il sacrificio di Nicola Calipari, un uomo che, con un atto di coraggio estremo, salvò la vita di una giornalista.
La presenza di Sonia Bergamasco, in veste di attrice protagonista, amplifica ulteriormente il significato di questo omaggio.
Il festival non si limita a proiettare film, ma offre anche momenti di incontro e dialogo tra autori, attori e pubblico.

Fabrizio Gifuni, per esempio, introduce “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini, un’opera che esplora il rapporto complesso e universale tra un padre e una figlia, un tema che, come sottolinea lo stesso Gifuni, risuona profondamente nel cuore di chiunque.

L’opera diventa così un’occasione per riflettere sulle fragilità umane, sulla necessità di ascolto e sulla responsabilità genitoriale.

La rassegna si arricchisce con la presenza di nuovi talenti, come Dharma Mangia Woods, giovane attrice formatasi alla Scuola Volonté e già apprezzata da alcuni dei più importanti registi italiani.
Il suo contributo, insieme a quello di Neri Marcorè, offre un ponte tra le generazioni e apre a nuove prospettive narrative.

La conclusione del festival, con “La guerra di Cesare” di Sergio Scavio, promette di essere un evento memorabile, un saluto all’isola di Tavolara e un invito a continuare a esplorare il potere del cinema come strumento di conoscenza, di emozione e di trasformazione.

Cinema Tavolara si conferma, dunque, un laboratorio culturale vivace e stimolante, un luogo dove il cinema incontra la natura e l’arte si fonde con la tradizione sarda.

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