Crisi umanitaria: 75,9 milioni di sfollati entro il 2023

La crisi umanitaria legata ai conflitti in diverse regioni del mondo, come Sudan, Striscia di Gaza e Repubblica Democratica del Congo, ha raggiunto livelli senza precedenti, portando il numero di sfollati interni a toccare quota 75,9 milioni entro la fine del 2023, secondo quanto riportato dall’osservatorio Idmc. Questo dato rappresenta un aumento del 50% rispetto agli ultimi cinque anni, evidenziando una tendenza all’aggravamento della situazione globale.L’ONG sottolinea che gli sfollati interni sono persone costrette a lasciare le proprie case all’interno dei confini nazionali a causa della violenza e dei conflitti armati. Questo fenomeno colpisce principalmente coloro che non possono fuggire oltre i confini nazionali e cercano rifugio altrove nel proprio Paese. Le cause principali di questi spostamenti forzati sono legate alla violenza e ai conflitti armati, che hanno coinvolto 68,3 milioni di individui. Allo stesso tempo, i disastri naturali hanno spinto altre 7,7 milioni di persone a cercare sicurezza altrove.Il rapporto dell’Idmc mette in luce un incremento significativo nel numero di persone sfollate a causa della violenza e dei conflitti armati negli ultimi anni. In particolare, si registrano due picchi importanti nel 2022 e nel 2023. Il Sudan appare come uno dei Paesi più colpiti da questo fenomeno, con un record di 9,1 milioni di sfollati interni fino al 2023, il numero più alto mai registrato in un singolo Paese dal 2008 ad oggi.È importante sottolineare che quasi la metà di tutti gli sfollati interni vive nell’Africa subsahariana, evidenziando la gravità della situazione in questa regione del mondo. La comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per affrontare questa emergenza umanitaria e garantire assistenza alle persone coinvolte in queste drammatiche vicende.