Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello per la liberazione dei 1.000 connazionali bloccati in Russia attraverso i canali di Telegram, enfatizzando l’urgenza della questione dopo le difficili trattative svoltesi a Istanbul. Questa richiesta di azione è una diretta conseguenza del fallimento delle riunioni a cui hanno partecipato rappresentanti ucraini e russi, che non hanno prodotto nessun accordo concreto. Al contrario, il presidente Zelensky sottolinea la determinazione dell’Ucraina a perseguire lo scambio di prigionieri come l’unica vera risoluzione emersa dall’incontro in Turchia.È stato comunicato che sono stati intrapresi contatti con i russi, e il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha assunto la responsabilità di supervisionare l’organizzazione dell’intervento. La fase successiva prevede un approfondito studio dei profili degli individui indicati dall’elenco fornito dai russi, con lo scopo precipuo di garantire che ognuno di loro sia effettivamente libero una volta completata la procedura.L’approccio dell’Ucraina in questa materia è caratterizzato da un impegno ferreo e una volontà di non lasciare alcun dettaglio senza attenzione, al fine di realizzare con successo lo scambio dei prigionieri.