Il processo contro Dmitry Chirakadze, figura chiave nell’enigmatica fuga di Artem Uss, proseguiva a ritmo serrato davanti alla giudice Ombretta Malatesta di Milano. La sentenza era stata avanzata, e con essa la condanna a tre anni e due mesi per l’aristocratico russo ritenuto protagonista della vicenda. L’imputato era già scontando una parte della pena in carcere dal giugno 2024.Il ruolo di Chirakadze nella fuga di Uss, figlio di un oligarca vicino a Putin, aveva destato notevole scalpore e interrogativi. L’episodio si era consumato nel marzo 2023 a Basiglio, nel Milanese, dove Artem Uss era stato liberato dai domiciliari mentre attendeva l’estradizione negli Stati Uniti.La richiesta del pubblico ministero Giovanni Tarzia era stata più severa, chiedendo cinque anni e mezzo di reclusione per Dmitry Chirakadze. La scelta della pena finale si rifletteva sulla complessità degli eventi narrati nel processo, con un doppio filo conduttore: la fuga di Uss e il ruolo svolto da Chirakadze all’interno di essa.