I mercati azionari europei chiudono la giornata con una performance contrastata, riflettendo un quadro macroeconomico globalmente incerto e segnato da tensioni geopolitiche latenti. Le principali piazze finanziarie, come Milano (-0,8%), Francoforte (-0,48%), Londra (-0,78%), Parigi (-0,7%) e Madrid (-0,3%), mostrano una debolezza generalizzata, amplificata dalla cautela che aleggia sui listini statunitensi (Dow Jones -0,2%, Nasdaq +0,4%). Questo scenario, al di là delle specifiche dinamiche settoriali, rivela un crescente timore tra gli investitori riguardo alla sostenibilità della ripresa economica post-pandemica e alla sua vulnerabilità agli shock esterni.L’attenzione si concentra sull’andamento dei rendimenti obbligazionari, con lo spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi che si attesta sopra i 101 punti. L’incremento del rendimento annuo italiano al 3,65% e la diminuzione di quello tedesco al 2,64% segnalano una maggiore percezione di rischio associata al debito pubblico italiano, influenzata da fattori strutturali e dalla prossimità di impegni fiscali. Parallelamente, la flessione dei rendimenti sui titoli di stato USA al 4,6% e la conseguente riduzione dello spread sui Bund a 194 punti indicano una ricerca di rifugio in asset considerati più sicuri, pur evidenziando le disconnessioni tra le politiche monetarie transatlantiche.Il dollaro, rafforzato dalla dinamica del rialzo sopra la soglia dello 0,88 euro, testimonia la tendenza alla rivalutazione della valuta americana come bene rifugio in un contesto di incertezza. La stabilità della sterlina a 0,75 riflette invece una situazione interna britannica ancora segnata dalle conseguenze della Brexit e dalle sue implicazioni economiche.Sul fronte delle materie prime, l’oro registra un lieve aumento (+0,15% a 3.294,4 dollari l’oncia), spinto dalla domanda di beni rifugio in un contesto di volatilità finanziaria. Al contrario, il greggio WTI cede terreno (-0,91% a 61 dollari al barile) in anticipazione di un possibile aumento della produzione da parte dell’OPEC, suggerendo una potenziale pressione al ribasso sui prezzi. La diminuzione del gas naturale (-0,29% a 36,52 euro al MWh) riflette la cautela del mercato energetico, influenzata da fattori geopolitici e dalle prospettive di domanda.A livello di singoli titoli, la performance settoriale rivela una frammentazione significativa. EasyJet subisce un calo (-2,1%) a seguito della pubblicazione dei risultati semestrali, mentre Generali, nonostante un lieve ribasso (-0,4%), riesce a superare le aspettative degli analisti, mitigando le pressioni negative. I titoli di lusso, come Moncler, Hermes, LVMH e Cucinelli, continuano a essere penalizzati da incertezze riguardo alla resilienza della domanda di beni di lusso in un contesto inflattivo e di riduzione del potere d’acquisto.Il settore automobilistico è anch’esso sotto pressione, con cali significativi per Porsche, Stellantis e Renault, mentre Ferrari e Volkswagen mostrano una maggiore resilienza. Nel panorama bancario, Unicredit cede terreno (-0,88%) dopo la sospensione dell’offerta pubblica di acquisto su Banco BPM, mentre Intesa registra un lieve ribasso. Bper e Popolare Sondrio brillano con performance positive (+2,5% e +1,8% rispettivamente). I titoli petroliferi, tra cui BP, TotalEnergies, Eni e Shell, subiscono una correzione, riflettendo le preoccupazioni sulla domanda e le prospettive di prezzo. In sintesi, la giornata si conclude con un quadro di incertezza e volatilità, con i mercati che monitorano attentamente le prossime mosse delle banche centrali e gli sviluppi economici globali.