sabato 26 Luglio 2025
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Molise, sequestrate 4 tonnellate di rame rubato: indagine in corso.

Nel cuore del Molise, lungo la trafficata autostrada A14, un controllo di routine della Polizia Stradale ha svelato un’attività illecita di notevole portata, sollevando interrogativi su una rete di furti e ricettazione di materiali di rame.

L’ispezione, scaturita da un furgone costretto a fermarsi per un guasto meccanico nel territorio di Petacciato (Campobasso), ha portato al sequestro di un carico impressionante: matasse di cavi in rame, stimato in un peso complessivo che supera le quattro tonnellate, un vero e proprio tesoro rubato.

L’assenza di documentazione di trasporto, unita all’impossibilità del conducente di fornire qualsiasi spiegazione in merito all’origine del materiale, ha immediatamente destato i sospetti degli agenti.
La situazione, apparentemente una semplice infrazione amministrativa, si è rapidamente trasformata in un’indagine di natura criminale.
Le prime investigazioni, condotte con meticolosa attenzione, hanno suggerito un legame diretto con un audace furto perpetrato a danno di un impianto fotovoltaico nelle Marche, una regione particolarmente vulnerabile a questo tipo di crimine, data la crescente diffusione di infrastrutture energetiche rinnovabili.

La scelta di un impianto fotovoltaico come bersaglio non è casuale: il rame, essenziale per il funzionamento di pannelli solari e inverter, è un metallo prezioso, facilmente rivendibile sul mercato nero e difficile da tracciare.

Il sequestro del veicolo e del carico, disposto immediatamente, ha congelato temporaneamente l’attività illecita, ma le indagini si estendono ora a un livello più ampio, volto a identificare i responsabili dell’impianto di furto e a ricostruire le rotte commerciali del rame rubato.
L’arresto del conducente, denunciato per ricettazione, segna un passo significativo, ma rappresenta solo l’inizio di un’indagine complessa, che mira a smantellare una potenziale organizzazione criminale specializzata nel furto e nella rivendita di metalli.
Il materiale sequestrato, ora sotto custodia giudiziaria, sarà sottoposto a ulteriori analisi per identificare eventuali tracce che possano fornire elementi utili per l’identificazione dei ladri e dei loro complici.

Questo episodio sottolinea la crescente sofisticazione dei crimini contro le infrastrutture energetiche e l’importanza di rafforzare i controlli e la collaborazione tra le forze dell’ordine per contrastare questo fenomeno sempre più pervasivo.
La vicenda, oltre a comportare ingenti danni economici, solleva interrogativi sulla sicurezza degli impianti fotovoltaici e sulla necessità di implementare misure di protezione più efficaci, quali sistemi di allarme avanzati e controlli periodici delle infrastrutture.

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