Un velo di amarezza si addensa sul panorama calcistico abruzzese: due realtà, Castelnuovo Vomano e Avezzano, non prenderanno parte al prossimo campionato di Serie D.
La notizia, ufficiale dopo la scadenza dei termini per i ricorsi presentati alle società a seguito delle decisioni negative della Commissione Verifiche e Risorse Sportive (Co.
Vi.
So.
D.
), segna un duro colpo per il movimento sportivo regionale e solleva interrogativi sul futuro del calcio dilettantistico in Abruzzo.
La scomparsa di queste due compagini, una neopromossa carica di entusiasmo e l’altra con una storia significativa, riduce drasticamente il numero di squadre abruzzesi partecipanti al campionato.
L’auspicio di un torneo regionale animato da ben sette formazioni, un segnale di vitalità e crescita, si infrange contro la realtà di un quadro più complesso e articolato.
La decisione, pur nel rispetto delle normative e delle verifiche di regolarità finanziaria e burocratica imposte dalla Lega Nazionale Dilettanti (LND), evidenzia le difficoltà strutturali che affliggono molte società sportive abruzzesi.
Dietro queste defezioni, si celano spesso problemi di natura economica, gestionale e amministrativa, che rendono estremamente arduo il mantenimento della competitività e della sostenibilità nel tempo.
L’Abruzzo, terra di passione calcistica, si trova ora a dover fare i conti con un’assenza che impoverisce il tessuto sportivo locale e limita le opportunità di crescita per i giovani calciatori.
Rimangono comunque in campo L’Aquila, Teramo, Chieti, Notaresco e Giulianova, chiamati a rappresentare con orgoglio l’Abruzzo e a raccogliere l’eredità delle squadre assenti.
L’episodio solleva una riflessione più ampia sulla necessità di un maggiore sostegno alle società sportive dilettantistiche, non solo a livello economico, ma anche attraverso la promozione di modelli di governance efficienti e trasparenti, e l’implementazione di programmi di formazione per dirigenti e tecnici.
Il calcio abruzzese, per tornare a brillare, ha bisogno di un investimento collettivo e di una visione strategica che ne garantisca la longevità e la competitività.