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De Luca: la competenza a volte ostacola il bene comune.

L’amara constatazione espressa dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante un recente intervento all’Ospedale Pascale di Napoli, getta luce su una dinamica perversa che sembra affliggere il panorama politico italiano, in particolare nel contesto regionale.

La sua affermazione, apparentemente provocatoria, rivela una profonda disillusione verso una certa visione della politica, una visione in cui la competenza e l’impegno per il bene comune, paradossalmente, diventano un ostacolo.
De Luca non intende denigrare la presenza di persone di valore, bensì critica la loro potenziale deviazione verso un egocentrismo che le porta a privilegiare l’ascesa personale e l’ambizione di carriera a scapito del servizio disinteressato alla collettività.
La “brava persona” in politica, secondo questa interpretazione, rischia di trasformarsi in un opportunista, un arrampicatore sociale che sfrutta la propria intelligenza e le proprie capacità per raggiungere obiettivi individuali, relegando in secondo piano l’interesse pubblico.

L’esperienza personale del Presidente, costellata di battaglie contro ministri della salute di diverse connotazioni ideologiche, testimonia un percorso solitario, un confronto spesso impopolare e frustrante.
Questa solitudine, lungi dall’essere un semplice lamento, si configura come il prezzo da pagare per chi sceglie di rimanere fedele a una missione di servizio, opponendosi alle logiche di potere e alle compromissioni che spesso caratterizzano la vita politica.
L’appello rivolto ai medici, e per estensione a tutti i professionisti impegnati nel servizio pubblico, è un invito alla resilienza, alla perseveranza, alla salvaguardia dei propri principi etici in un contesto potenzialmente ostile.

Nonostante le difficoltà, le ingiustizie, le disillusioni, è fondamentale mantenere alta l’attenzione verso il bene comune, preservando l’integrità del proprio ruolo e la propria missione.

In un’epoca in cui la fiducia nelle istituzioni è ai minimi storici, la fedeltà a questi valori rappresenta un baluardo contro la deriva opportunistica e la corruzione, un faro per una politica più trasparente e orientata al benessere dei cittadini.
La sfida, dunque, non è tanto evitare la presenza di persone competenti, ma garantire che la loro competenza sia sempre al servizio della collettività e non diventi uno strumento di avanzamento personale.

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