Il corteo del Napoli Pride ha incrociato le strade della città, lasciando dietro di sé un’onda di colori, musica e messaggi di speranza, concludendosi in una piazza Dante vibrante per lo Star Show serale.
L’evento, ben più di una semplice parata, ha rappresentato una potente affermazione dei diritti civili e un inno alla diversità, confermando il ruolo di Napoli come città accogliente e inclusiva.
L’assenza del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha lasciato spazio alla presenza dell’assessore Lucia Fortini a rappresentare l’amministrazione regionale, mentre figure di spicco del panorama politico italiano come Roberto Fico e Antonio Bassolino hanno partecipato attivamente alla manifestazione, sottolineandone l’importanza a livello nazionale.
Un elemento di novità è stata la partecipazione del carro della CGIL, guidato dal segretario Nicola Ricci, un segnale di convergenza tra movimenti sociali e sindacali nella lotta per l’equità e la giustizia sociale.
L’atmosfera era permeata da un profondo senso di solidarietà internazionale, testimoniato dalla presenza massiccia di bandiere palestinesi e cartelli che invocavano la pace, in risposta ai conflitti e alle ingiustizie che affliggono il mondo.
“Siamo qui”, ha affermato Angela, proveniente da Avellino, “perché ogni giorno, ogni opportunità deve essere una rivendicazione del rispetto per ogni individuo, al di là delle sue inclinazioni e identità”.
Il suo appello ha trovato eco in Marcello, giovane di Crispano, che ha ribadito l’urgenza di perseguire la pace come obiettivo primario.
L’assessore comunale Emanuela Ferrante ha espresso un concetto chiave: “Il corpo non è mai reato”.
Questa frase, carica di significato, ha catturato l’essenza della marcia, un monito contro ogni forma di discriminazione e un’affermazione del diritto fondamentale di ogni persona di essere se stessa, senza paura di giudizi o repressioni.
La sua riflessione ha ampliato la prospettiva, evidenziando come il riconoscimento dei diritti civili fondamentali sia un prerequisito imprescindibile per definire un paese veramente civile.
Il corteo, inaugurato dal suggestivo trenino bianco delle famiglie arcobaleno, ha visto convergere una miriade di espressioni all’interno del mondo LGBTQIA+, in un caleidoscopio di look audaci e musica coinvolgente.
La festa serale in piazza Dante, con la presenza di numerosi artisti e la madrina Gaia in prima fila, prometteva di concludere la giornata con un’esplosione di gioia e consapevolezza, rafforzando il messaggio di speranza e inclusione che ha animato l’intera manifestazione.
L’evento non è stato solo una celebrazione, ma un potente richiamo alla responsabilità collettiva nel costruire una società più giusta e rispettosa delle diversità.