I talenti della diaspora si esibiscono alla Biennale d’Arte, portando una nuova prospettiva e cultura al pubblico.

Date:

31 gennaio 2024 – 19:46

Pedrosa annuncia una mostra dedicata alla valorizzazione della diversità culturale e all’accoglienza degli stranieri, in programma dal 20 aprile.

La 60a Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia ha visto la partecipazione di numerosi artisti italiani. Tuttavia, molti di loro hanno radici all’estero, in paesi come Brasile, Perù e Argentina. Questi artisti sono figli della “diaspora”, appartenenti alla prima o seconda generazione, e sono stati inclusi nella mostra intitolata “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, curata da Adriano Pedrosa, il primo curatore sudamericano della Biennale d’Arte. La mostra si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera.Il titolo stesso della mostra, “Stranieri Ovunque”, ha diversi significati secondo Pedrosa. Innanzitutto, vuole sottolineare che ovunque si vada nel mondo ci si troverà sempre a contatto con persone straniere: sono presenti dappertutto. In secondo luogo, indipendentemente dalla propria ubicazione geografica, si è sempre stranieri nel profondo. Durante una conferenza stampa dedicata alla presentazione delle linee guida della mostra, Pedrosa ha spiegato che l’espressione è stata presa da un collettivo torinese attivo negli anni Duemila che lottava contro il razzismo e la xenofobia in Italia.La mostra sarà una celebrazione dell’altro, del lontano, dell’outsider, del queer e dell’indigeno. Pedrosa stesso si identifica con queste categorie come curatore apertamente queer nella storia della Biennale Arte. La mostra includerà opere di artisti che si muovono all’interno di diverse sessualità e generi, spesso perseguitati o emarginati, così come artisti outsider che si trovano ai margini dell’arte, come autodidatti o appartenenti al movimento folk o popolare. Inoltre, saranno presenti opere di artisti indigeni, spesso trattati come stranieri nella propria terra.Il Nucleo Contemporaneo della mostra sarà incentrato su queste tematiche e presenterà opere di artisti contemporanei. Una sezione speciale delle Corderie dell’Arsenale sarà dedicata al Disobedience Archive, un progetto curato da Marco Scotini che dal 2005 raccoglie video sulle relazioni tra pratiche artistiche e attivismo.Il Nucleo Storico invece comprenderà opere del secolo scorso provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo. Questa sezione mira a esplorare contesti culturali diversi ed è un invito ad imparare di più su tali contesti.La mostra prevede anche una sezione speciale dedicata alla diaspora artistica italiana nel XX secolo. Saranno esposte opere di 40 autori italiani in cavalletti in vetro e cemento progettati da Lina Bo Bardi, un’architetta italiana che si trasferì in Brasile e ricevette il Leone d’oro speciale alla memoria Architettura 2021.Durante la preparazione della mostra “Stranieri Ovunque” sono emerse diverse peculiarità legate agli artisti partecipanti, in particolare agli artisti indigeni che mantengono legami con le loro tradizioni culturali e all’utilizzo del tessile come mezzo espressivo. Inoltre, saranno assegnati i Leoni d’oro alla carriera ad Anna Maria Maiolino, un’artista italiana residente in Brasile, e a Nil Yalter, un’artista turca naturalizzata francese.Tra i padiglioni nazionali presenti alla Biennale di Venezia, è previsto il ritorno del padiglione della Santa Sede che sarà ospitato nel carcere femminile situato alla Giudecca.

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