La Biennale di Architettura di Venezia ha concluso con un’eco di applausi il suo diciannovesimo edizione, celebrando l’impegno per una progettazione sostenibile e innovativa. Tra i grandi protagonisti della manifestazione c’è stato il progetto “Canal Cafè”, un’iniziativa pionieristica che ha conquistato il Leone d’Oro con la sua visionarietà e versatilità. Siamo onorati di aver sostenuto questo eccezionale lavoro, afferma Francesca Lavazza, membro del consiglio d’amministrazione del Gruppo Lavazza. La nostra scelta di supportare questa iniziativa è stata guidata dalla sua portata innovativa e multisettoriale, che mette al centro il tema della risoluzione delle sfide legate al recupero dell’acqua dolce. Il progetto Canal Cafè è stato un esperimento ambizioso che ha unito diverse discipline per creare un sistema ibrido di depurazione naturale e artificiale, mirando a riflettere sull’importanza del recupero delle acque dolci. Lo studio Diller Scofidio + Renfro, lo chef Davide Oldani, i tecnici naturalisti di Natural Systems Utilities e Sodai, il critico Aaron Betsky hanno lavorato insieme per creare un laboratorio sperimentale che, oltre a rappresentare una sfida progettuale innovativa, offrirà anche un servizio di caffè. Il progetto è stato posizionato al termine del percorso delle Corderie, diventando un punto di riferimento visionario e funzionale.In linea con il suo impegno nella sostenibilità ambientale, Lavazza ha continuato a sostendere altre iniziative all’interno della Biennale. Tra queste la si annovera “The Third Paradise Perspective”, un progetto che esplora nuove aree di confronto tra l’architettura e le arti contemporanee. Lavazza è stata anche partner dei progetti “Voice of Commons” e ha contribuito con una generosa donazione alla 19^ Mostra Internazionale di Architettura, confermando il suo ruolo guida nel settore dell’innovazione culturale e ambientale.
La Biennale di Architettura di Venezia: Canal Cafè conquista il Leone d’Oro per la sostenibilità e l’innovazione architettonica.
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