mercoledì 10 Settembre 2025
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Valnerina sotto shock: la lingua blu minaccia l’allevamento ovino.

La Valnerina, cuore pulsante dell’allevamento ovino umbro, è investita da una crescente ondata di apprensione.

La diffusione della lingua blu, una patologia virale devastante per i bovini e gli ovini, sta mettendo a dura prova la resilienza di un settore cruciale per l’economia e l’identità del territorio.
Un quadro allarmante è stato tracciato durante un incontro a Cascia, che ha visto protagonisti gli amministratori dei comuni di Cascia, Norcia, Poggiodomo, Sant’Anatolia, Vallo di Nera e Monteleone di Spoleto, in dialogo con l’assessora regionale Simona Meloni e con il servizio veterinario della ASL Umbria2.
La preoccupazione esprimeva un coro di voci, quelle dei sindaci e degli allevatori, consci del profondo legame tra la sopravvivenza delle loro comunità e la salute del bestiame.
La lingua blu, trasmessa da vettori come gli zanzare, non si limita a causare mortalità diretta, ma innesca un effetto domino con ripercussioni che si estendono ben oltre le perdite immediate.
La riduzione della produzione di latte e carne, due pilastri dell’economia locale, rischia di compromettere interi cicli economici e di minare la capacità di sostenere le famiglie e le attività connesse.
Le richieste rivolte alla Regione Umbria sono state precise: un intervento tempestivo e strutturale, capace di andare oltre la mera copertura delle spese per lo smaltimento delle carcasse e la compensazione delle perdite di animali.

Gli allevatori sottolineano la necessità di misure attive per la ricostituzione delle greggi, un processo che richiede tempo, risorse e competenze specifiche.

Non meno importante è il sostegno economico per compensare il calo di produzione, che incide pesantemente sui bilanci aziendali, già provati dalle sfide strutturali che affliggono il settore primario.

Il lavoro dell’allevatore, spiegano, è sempre più gravato da incertezze legate a fattori esterni, tra cui le malattie emergenti, i cambiamenti climatici e le fluttuazioni del mercato.
La salvaguardia di queste attività agricole non è solo un imperativo economico, ma anche un atto di responsabilità nei confronti del patrimonio culturale e gastronomico dell’Umbria.
Le greggi della Valnerina rappresentano una filiera unica, capace di coniugare tradizione, qualità, sicurezza alimentare e tutela del paesaggio.
La richiesta degli allevatori si configura come un appello a rafforzare il sistema di supporto alle imprese agricole, investendo in ricerca scientifica, prevenzione delle malattie, formazione professionale e promozione dei prodotti locali.
Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante sarà possibile garantire la continuità di una filiera che contribuisce in modo significativo all’identità e alla prosperità dell’Umbria.
La resilienza delle comunità valnerinesi dipende dalla loro capacità di affrontare questa sfida con determinazione e collaborazione, con il sostegno incisivo delle istituzioni regionali e nazionali.

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