sabato 26 Luglio 2025
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Lecito un’analisi: la riscalda il sardo: un’attraverso l’avendone.

Un tributo inaspettato, un dialogo tra epoche e linguaggi creativi: la Fontana di Rosello, gioiello architettonico sassarese del XVII secolo, si reinventa attraverso l’abilità scultorea di Maurizio Lampis, artista cagliaritano riconosciuto a livello internazionale per le sue straordinarie opere realizzate con i celebri mattoncini Lego.
Lungi dall’essere una semplice riproduzione, questa interpretazione in miniatura è una celebrazione dell’identità sassarese, un omaggio vibrante che trascende i confini dell’arte tradizionale.

Lampis, con la sua ventisettima creazione dedicata alla Sardegna, ha saputo cogliere l’essenza della Fontana di Rosello, un monumento che incarna la complessità del tempo e la ricchezza del patrimonio culturale sardo.
Le dodici bocche che simboleggiano il fluire ininterrotto del tempo, le quattro statue che personificano le stagioni, elementi chiave del significato allegorico dell’opera originale, si ripropongono in un linguaggio inaspettato, accessibile e coinvolgente.
La scelta di Lampis di dedicare la sua arte a questo specifico monumento, visitato personalmente nel 2024, rivela una profonda ammirazione per l’architettura tardo rinascimentale e per la storia che permea ogni pietra.
La realizzazione, frutto di venti giorni di lavoro intenso e l’utilizzo di 2400 mattoncini Lego, non è solo un esercizio di precisione tecnica, ma una vera e propria riflessione sull’importanza della memoria e sulla capacità dell’arte di generare nuove connessioni.

L’iniziativa, presentata in collaborazione con il sindaco Giuseppe Mascia e l’assessora alla Cultura Nicoletta Puggioni, offre un’occasione unica per avvicinare un pubblico inedito – gli appassionati dei mattoncini colorati – al patrimonio artistico sardo, ampliandone la risonanza culturale e promuovendo l’orgoglio locale.

L’interpretazione Lego della Fontana di Rosello, esposta in anteprima nell’ex Infermeria San Pietro e successivamente ospitata negli spazi museali di Palazzo Ducale fino al 2 ottobre, rappresenta un ponte tra passato e presente, un’occasione per riscoprire un tesoro architettonico attraverso una lente innovativa, capace di accendere l’immaginazione e di celebrare la creatività senza confini.
Questo omaggio, più che una replica, è una testimonianza della forza dell’arte di reinventare la storia e di renderla accessibile a tutti.

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