“Volontà di Credere”: un’esplorazione simbolica dell’identità e dell’aspirazioneImmersa nel paesaggio collinare di Valdobbiadene, a Villa dei Cedri, si erge “Volontà di Credere”, una scultura monumentale concepita da Simon Benetton tra il 2012 e il 2016. Più che un semplice elemento decorativo, l’opera si configura come una dichiarazione artistica e culturale, un punto focale che ridefinisce il rapporto tra arte, territorio e comunità. L’imponente struttura, alta dieci metri, trascende la mera estetica, aspirando a incarnare un’ideale di fiducia nel futuro e a celebrare l’essenza stessa di Valdobbiadene e del Veneto.La genesi del progetto affonda le radici in una visione curatoriale promossa da Roberto e Arturo Valerio, figure di spicco nel mondo dell’arte e appassionati valorizzatori del patrimonio valdobbiadenese. Nata da un’amicizia con Simon Benetton, l’iniziativa si è concretizzata in un’associazione culturale dedicata a promuovere e interpretare l’identità del territorio, un impegno che si è tradotto nella realizzazione di un’opera capace di trascendere i confini locali. Come sottolinea Roberto Valerio, il monumento rappresenta una promessa mantenuta, un simbolo di risonanza internazionale che incarna l’anima veneta nel cuore di un paesaggio riconosciuto dall’UNESCO.Il coinvolgimento di Arturo Valerio, direttore del Museo Simon Benetton di Treviso, ha garantito una direzione artistica coerente e una visione a lungo termine. La sua supervisione ha guidato un processo creativo di tredici anni, culminato in un’opera che fonde innovazione estetica e profonda riflessione culturale. L’opera non è un mero assemblaggio di forme, ma un sofisticato sistema di significati, un linguaggio visivo che invita alla contemplazione e all’interpretazione.La struttura centrale a forma di “V” stilizzata non è casuale. Essa si sviluppa attorno a un nucleo primordiale da cui si irradiano cinque elementi, ciascuno portatore di un significato simbolico cruciale per la comprensione dell’opera e del suo contesto. Vite, Vita, Vino, Veneto, Valdobbiadene: queste parole non sono solo termini geografici o agronomici, ma rappresentano i pilastri fondanti dell’identità locale e universale, l’essenza stessa di un territorio plasmato dalla storia, dal lavoro e dalla passione. La sommità del monumento, con i suoi otto balzi semicircolari, evoca la fronde di una pianta, un richiamo alla vitalità e alla crescita. Ogni semicerchio simboleggia una delle frazioni che compongono Valdobbiadene – Bigolino, Guia, San Giovanni, San Pietro di Barbozza, Santo Stefano, San Vito e la prestigiosa zona di Cartizze – un omaggio alla ricchezza e alla diversità del territorio, un invito a celebrare la sua identità plurale. “Volontà di Credere” si configura così come un’opera d’arte capace di parlare al cuore dell’uomo, un inno alla speranza e alla resilienza, un faro che illumina il futuro di Valdobbiadene e del Veneto.
Volontà di Credere: Arte, Identità e Anima Veneta a Valdobbiadene
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