17 aprile 2024 – 16:45
La Corte d’Assise d’appello di Milano ha emesso una sentenza che ha scosso l’opinione pubblica, condannando Alessio Scalamandrè a 21 anni di reclusione e il fratello Simone a 14 anni. Questa decisione conferma la precedente sentenza del tribunale di Genova, che aveva già giudicato i due fratelli colpevoli dell’omicidio del padre Pasquale avvenuto durante una lite familiare nel 2020.Il caso ha destato grande interesse per la brutalità dell’omicidio e per il contesto familiare turbolento in cui è avvenuto. Il padre Pasquale era sotto indagine per presunti maltrattamenti nei confronti della madre dei due fratelli, un elemento che ha contribuito ad alimentare la tensione all’interno della famiglia.Le prove raccolte durante il processo hanno dimostrato in modo inequivocabile la responsabilità dei due fratelli nell’omicidio del padre. Secondo gli atti processuali, i due giovani hanno colpito ripetutamente Pasquale con un mattarello durante una violenta lite domestica, causandone la morte.La condanna definitiva dei due fratelli rappresenta un segnale forte da parte della magistratura contro la violenza domestica e l’abuso all’interno delle famiglie. La giustizia ha fatto il suo corso, ma resta comunque il dolore e lo sgomento per una tragedia che ha segnato indelebilmente le vite di tutti i protagonisti coinvolti.