06 febbraio 2024 – 14:45
La Corte d’Appello civile di Milano, nella sezione famiglia, ha emesso una decisione che rappresenta un importante cambiamento rispetto ai decreti del Tribunale. Questi ultimi avevano ritenuto valide le trascrizioni dei riconoscimenti dei figli di tre coppie di donne, nati attraverso la procreazione assistita all’estero. Tuttavia, i giudici di secondo grado hanno stabilito che tali iscrizioni “sul Registro degli atti di nascita della doppia maternità del bambino” sono illegittime. Questa sentenza ha sollevato diverse questioni e ha suscitato un dibattito intorno al tema della genitorialità e dei diritti delle coppie omosessuali. La decisione della Corte d’Appello rappresenta un passo indietro per il riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali, mettendo in discussione i progressi fatti finora nel garantire l’uguaglianza e la tutela dei diritti delle persone LGBTQ+. È importante sottolineare che le coppie coinvolte in questa controversia hanno fatto ricorso alla procreazione assistita all’estero perché in Italia non è consentita per le coppie dello stesso sesso. Ciò solleva ulteriori interrogativi sulle politiche italiane riguardanti la famiglia e l’accesso alle tecnologie riproduttive. Inoltre, questa sentenza potrebbe avere ripercussioni anche sui figli coinvolti, che potrebbero essere privati di alcuni diritti legali e benefici che spettano ai bambini nati da genitori sposati o conviventi. In conclusione, la decisione della Corte d’Appello di Milano rappresenta un duro colpo per i diritti delle coppie omosessuali e solleva interrogativi sulle politiche italiane in materia di famiglia e genitorialità. Speriamo che questa sentenza possa essere oggetto di ulteriori dibattiti e revisioni, al fine di garantire una maggiore tutela dei diritti delle persone LGBTQ+ e delle loro famiglie.