19 gennaio 2024 – 12:12
Inutile tentativo di suggerire un’interruzione di corrente di una sola notte. La tua crudeltà e mancanza di umanità si sono protratte per sei lunghi mesi, durante i quali hai avvelenato mia sorella e mio nipote, pianificando la loro morte. Forse tu o i tuoi consiglieri avete dimenticato, ma io no”. Così Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, la giovane donna incinta di sette mesi uccisa con 37 coltellate il 27 maggio scorso a Senago (Milano), torna a rivolgersi direttamente ad Alessandro Impagnatiello tramite un post sui social. Ieri è iniziato il processo milanese contro il trentenne, ex barman in un hotel di lusso, accusato di omicidio volontario della sua ex fidanzata, aggravato anche dalla premeditazione.Durante l’udienza odierna, l’imputato ha cercato di chiedere “scusa”, definendo il proprio gesto “inspiegabile e disumano”. Tuttavia, queste parole hanno spinto la sorella Giulia e il padre Franco ad abbandonare l’aula. Poco dopo, Chiara ha scritto: “Puoi chiedere scusa se per errore hai danneggiato lo specchietto retrovisore della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la memoria”.E ancora: “Non hai alcun diritto di pronunciarti su Giulia e Thiago. Dopo averli uccisi in modo così barbaro, meriti di svegliarti ogni giorno in prigione, riflettendo su ciò che hai fatto e provando disgusto per te stesso”.