12 marzo 2024 – 19:45
L’ipotesi di cessione di Palazzo Labia, sede della redazione del Veneto, da parte della Rai ha scatenato una vera e propria scossa sismica nel panorama culturale italiano. Questo edificio barocco affacciato sul Canal Grande di Venezia custodisce al suo interno alcuni dei più pregiati affreschi realizzati dal maestro Tiepolo, rappresentando un autentico scrigno di tesori artistici. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si è impegnato a placare le polemiche che si sono innescate attorno a questa delicata questione, sottolineando il grande valore culturale dell’edificio che rientra nell’attenzione del Ministero.La possibilità di vendita da parte della Rai ha suscitato reazioni contrastanti: mentre il Mic si dichiara pronto ad esercitare il diritto di prelazione qualora l’ipotesi si concretizzasse, giornalisti, sindacati e politici manifestano forte dissenso riguardo alla possibile alienazione di un patrimonio così prezioso. La sede veneziana è stata definita come un gioiello familiare da non svendere e la sua destinazione naturale sarebbe quella museale.Oltre a Palazzo Labia, altre sedi Rai in varie città italiane potrebbero essere messe sul mercato nell’ambito di un piano di razionalizzazione aziendale. Tuttavia, l’idea di rinunciare a queste prestigiose sedi storiche incontra ferma opposizione da parte dei diretti interessati e delle istituzioni locali. Il Presidente della Regione Veneto paragona la vendita di Palazzo Labia alla cessione del Colosseo e il senatore Andrea Martella ha sollevato la questione in Parlamento.Venezia stessa si schiera a difesa del suo patrimonio artistico e storico, ribadendo l’importanza di valutare tutte le alternative possibili prima di procedere con la dismissione dell’edificio. Il Salone del Tiepolo e la storia millenaria che avvolge Palazzo Labia non possono essere cancellati con leggerezza, poiché rappresentano un pezzo insostituibile del tessuto culturale italiano.