Napoli accoglie con entusiasmo il ritorno della Flagellazione di Caravaggio, un’opera che risveglia emozioni profonde e antiche.

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19 febbraio 2024 – 20:13

La Flagellazione di Cristo di Caravaggio, capolavoro intriso di pathos e maestria pittorica, sarà prestigiosamente esposta al Museo di Donnaregina nel cuore pulsante del centro storico di Napoli, dal 28 febbraio al 31 maggio. Questa iniziativa è stata fortemente voluta dall’Arcivescovo Domenico Battaglia in occasione della Pasqua, rappresentando anche un primo messaggio alla città da parte del neo direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt. Schmidt, che ricopre anche il ruolo di presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto, sottolinea l’importanza dell’esposizione della Flagellazione di Caravaggio come un’opportunità non solo per i napoletani di rivedere questo straordinario dipinto dopo le sue lunghe assenze dovute a mostre all’estero, ma anche come occasione per approfondire aspetti teologici, pastorali e storico-artistici legati all’opera.Questa esposizione non solo consolida i legami tra le tre istituzioni coinvolte ma rappresenta anche uno stimolo per la città stessa. Mons. Adolfo Russo sottolinea infatti come la presenza della Flagellazione possa essere un incentivo per non arrendersi davanti alle difficoltà incontrate lungo il cammino del proprio riscatto sociale, invitando a proseguire con determinazione e coraggio anche nelle sfide più ardue.In occasione di questa mostra straordinaria è stato lanciato un biglietto unico che permetterà agli spettatori di ammirare anche le “Sette Opere di Misericordia” sempre dello stesso artista presso il Pio Monte della Misericordia, a breve distanza dal museo Diocesano. La mostra ‘Caravaggio a Donnaregina’, curata da Pierluigi Leone de Castris con il coordinamento di Elio de Rosa, si preannuncia come un evento culturale imperdibile.Per de Castris questa decisione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno rappresenta una significativa inversione di tendenza nell’esposizione dell’opera dopo il suo ritorno da Parigi al Louvre. L’intento è quello di riavvicinare quest’opera straordinaria alla sua terra d’origine e alla comunità napoletana.L’opera stessa risalente al 1607 ha lasciato il Centro Antico e la chiesa di San Domenico dopo ben 350 anni ed è diventata un’iconica presenza nel Museo di Capodimonte da oltre mezzo secolo.

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