Fiorella Mannoia, una presenza forte a Sanremo, celebra con fierezza il suo essere donna e lascia un segno indelebile.

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26 gennaio 2024 – 21:12

Fiorella Mannoia è una figura di spicco della musica italiana, ma anche un’instancabile attivista per i diritti delle donne. La sua sesta partecipazione al Festival di Sanremo non poteva che essere all’insegna di questa tematica, con il brano “Mariposa”, scritto insieme al marito Carlo Di Francesco, Federica Abbate e Mattia Cerri. Questo pezzo rappresenta un vero e proprio manifesto dell’orgoglio femminile, senza cadere nel vittimismo. È un inno che racconta il passato, il presente e il futuro delle donne.Fiorella Mannoia festeggerà presto un traguardo importante: compirà 70 anni ad aprile. Nonostante l’età, la cantante romana non ha intenzione di ritirarsi dalla musica. Al contrario, sta pianificando una grande festa live con amici e colleghi per celebrare la sua dedizione alla musica. Ricorda con affetto i suoi esordi alla fine degli anni ’60, quando era solo una ragazzina con pantaloni di pelle e capelli corti.Il brano “Mariposa” si ispira alla serie TV “Il grido delle farfalle”, che narra la storia delle tre sorelle dominicane Mirabal, attiviste che lottavano contro la dittatura e furono assassinate il 25 novembre 1960. Questa data è stata poi proclamata Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La canzone ha un ritmo gioioso, con influenze latine e pop, ma trasmette un messaggio importante. Partendo dalla figura della strega bruciata sul rogo, il testo esplora le molteplici sfaccettature di ogni donna.Nonostante la sua esperienza e le numerose partecipazioni al Festival di Sanremo, Fiorella Mannoia ammette che salire sul palco dell’Ariston è sempre un’emozione intensa. È un palcoscenico magico, ma anche una prova cruciale per gli artisti. Ogni volta si mette in gioco e si sente la responsabilità di non deludere il pubblico. Sei anni fa, con il brano “Che io sia benedetta”, Mannoia aprì la strada a cantanti affermati che partecipavano al festival. Arrivò seconda, dietro a Francesco Gabbani, che si inginocchiò ai suoi piedi per chiederle scusa per averle rubato la vittoria.La responsabilità aumenta quando si portano messaggi importanti sul palco, come quello contro la violenza di genere presente in “Mariposa”. Il testo cita anche Una nessuna centomila, l’evento e la Fondazione della cantante che si occupa della raccolta fondi per i centri antiviolenza. Fiorella Mannoia sottolinea l’impegno costante nella lotta contro questo fenomeno e ricorda anche i concerti del 4 e 5 maggio a Verona, che rappresentano un appuntamento fisso nella sua vita.Quest’anno il Festival di Sanremo viene considerato dalle più come una celebrazione delle donne. Fiorella Mannoia crede che ci sia una buona probabilità che il podio finale sia dominato da artiste femminili. Nonostante ciò, non crede che in passato ci siano stati pregiudizi nei confronti delle donne nel contesto del festival. Semplicemente, erano meno numerose rispetto ad oggi.A distanza di 36 anni dal suo successo con “Quello che le donne non dicono”, presentato proprio al Festival di Sanremo nel 1987, “Mariposa” rappresenta per Fiorella Mannoia una sorta di evoluzione. Oggi torna a parlare delle donne in modo più specifico. Nel corso dei suoi concerti, ha sostituito la frase “ti diremo ancora un altro sì” con “forse”. Vuole sottolineare che gli uomini devono capire che quando una donna dice di no, è no in qualsiasi circostanza e condizione. È un cambiamento culturale e mentale a cui tutti dobbiamo contribuire.Fiorella Mannoia ritiene che oggi ci sia una maggiore consapevolezza dell’emancipazione femminile, ma sottolinea anche l’importanza di continuare a

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