martedì 29 Luglio 2025
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Alpinista salvato sul Rosa: soccorso in alta quota

L’operazione di soccorso alpino e speleologico piemontese, integrata con il soccorso alpino della Guardia di Finanza, si è conclusa con successo, riportando in salvo il secondo alpinista coinvolto in una complessa situazione di emergenza sulla Cresta Signal, un settore impervio e vertiginoso del massiccio del Monte Rosa, a 4.
400 metri di altitudine sopra Alagna Valsesia.

L’intervento, protrattosi per diverse ore, ha posto a dura prova la professionalità e la capacità di adattamento delle squadre, impegnate in un ambiente ostile e caratterizzato da condizioni meteorologiche avverse.

La vicenda si era innescata ieri, quando i due alpinisti, impegnati in una via ascensionale particolarmente esposta, avevano perso i contatti con la base, destando preoccupazione e innescando l’allarme.

Le iniziali difficoltà di localizzazione, aggravate dalla fitta nebbia che avvolgeva la zona, avevano reso preliminari tentativi di ricognizione via terra estremamente complessi.

Il primo alpinista, dopo un’attesa angosciante, è stato recuperato poco dopo le 12:30 grazie all’intervento dell’elisoccorso, che ha operato con estrema cautela, sfruttando brevi finestre di miglioramento delle condizioni atmosferiche.

Trasportato in ospedale in codice verde, il suo stato di salute, sebbene richiedesse una valutazione approfondita, non presentava criticità immediate.

Il recupero del secondo alpinista, tuttavia, si è rivelato ancora più impegnativo, richiedendo una manovra di precisione e coordinazione tra le squadre di terra e l’unità aerea, che ha atteso pazientemente il momento propizio per l’evacuazione.

L’alpinista è stato condotto alla Capanna Margherita, un rifugio alpino situato ad alta quota, dove ha potuto ricevere cure immediate e riscaldarsi, in attesa di condizioni meteorologiche più favorevoli per la discesa a valle.
La Cresta Signal, con la sua morfologia a strapiombo e l’esposizione ai venti freddi e umidi, rappresenta una sfida continua per gli alpinisti, anche i più esperti.

L’incidente sottolinea l’importanza cruciale della preparazione meticolosa, dell’attrezzatura adeguata e della valutazione costante dei rischi in ambienti alpini di tale complessità.
La persistente nebbia e il nevischio continuano a rendere impraticabile l’evacuazione aerea, richiedendo la pianificazione di una discesa a terra, che avverrà non appena le condizioni lo consentiranno, garantendo la massima sicurezza per l’alpinista e per le squadre di soccorso.
L’intervento dimostra, ancora una volta, l’impegno costante e il coraggio delle squadre specializzate nel soccorso in alta montagna, pronte ad affrontare le emergenze, anche nelle condizioni più estreme.

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