28 febbraio 2024 – 13:46
L’approvazione in Consiglio Ue della direttiva europea sulla due diligence aziendale è stata rimandata, suscitando dibattiti intensi sul ruolo delle imprese nella tutela dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente e dei diritti umani. Questa normativa ambiziosa mirava a introdurre una responsabilità più rigorosa per le aziende nei confronti delle violazioni di tali diritti, anche da parte dei propri fornitori. Tuttavia, l’opposizione di alcuni Stati membri e il lobby delle grandi corporation hanno contribuito a rallentare il processo decisionale.Le implicazioni di questa mancata approvazione sono molteplici: da un lato, si rischia di indebolire la protezione dei lavoratori e dell’ambiente, consentendo alle imprese di agire con minori vincoli etici e legali; dall’altro, si mette in discussione il ruolo dell’Unione Europea come promotrice di standard elevati in materia di responsabilità sociale d’impresa.In un contesto globale sempre più interconnesso, dove le catene di approvvigionamento si estendono su scala internazionale, diventa cruciale garantire che le imprese agiscano in modo etico e sostenibile in tutte le fasi della produzione. La mancata adozione di questa direttiva rappresenta quindi un passo indietro nella costruzione di un’economia più equa e responsabile.È fondamentale che i decisori politici tornino al tavolo delle trattative per trovare un compromesso che concili gli interessi delle imprese con la necessità di tutelare i diritti fondamentali delle persone e dell’ambiente. Solo attraverso una legislazione robusta e applicabile sarà possibile garantire che le imprese assumano una responsabilità effettiva verso la società e l’ambiente in cui operano.