domenica 3 Agosto 2025
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Frode Fiscale da 50 Milioni: Smascherata l’Operazione Carta Bianca

Un’articolata operazione della Guardia di Finanza, denominata “Carta Bianca”, ha portato alla denuncia di quattordici cittadini cinesi coinvolti in un sofisticato schema di frode fiscale che ha drenato risorse pubbliche per un valore complessivo di cinquanta milioni di euro, generando un’evasione d’IVA pari a undici milioni.
L’inchiesta, scaturita da un’attenta disamina di flussi finanziari anomali riscontrati nel cuore pulsante del “Triangolo della Sedia” di Manzano, un distretto industriale cruciale per la produzione di mobili imbottiti, ha rivelato una struttura criminale capillare e ben organizzata.

L’elemento distintivo di questa frode non risiede unicamente nell’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ma nella sua capacità di sfruttare la complessità delle dinamiche commerciali e logistiche del settore, penetrando in una rete di aziende apparentemente legittime.

Le attività illegali venivano condotte attraverso sei società fittizie, “preparate” ad arte: entità giuridiche prive di sostanza economica, formalmente intestate a prestanome privi di patrimonio e senza alcun reale coinvolgimento nella gestione.
Queste società, create ad hoc per eludere i controlli e mascherare le attività fraudolente, hanno agito come veicoli per l’esfiltrazione di capitali e la manipolazione dei registri contabili.
L’indagine, iniziata con un focus locale, ha rapidamente assunto una dimensione nazionale, estendendosi ben al di là dei confini regionali.

Le autorità giudiziarie di Torino, Milano, Firenze, Lecco, Treviso e Roma sono state informate dei reati accertati, con la trasmissione di comunicazioni di notizia di reato nei confronti dei referenti delle imprese cartiere.
Oltre ai responsabili diretti, l’operazione ha identificato un numero significativo di utilizzatori – ben 109 – che, consapevolmente o meno, hanno beneficiato delle false fatture, alimentando ulteriormente la frode.
Questi soggetti sono ora soggetti a segnalazioni per la ripresa delle imposte evase e un’azione di pignoramento dei loro beni.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Udine ha disposto due misure di sequestro preventivo, per un totale di 975.000 euro, nei confronti di quattro individui, in qualità di amministratori legali e di fatto di tre laboratori di tappezzeria operanti nel distretto industriale.
Queste misure hanno permesso la confisca di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore superiore a 600.000 euro, agendo come deterrente e recuperando risorse destinate al bilancio pubblico.
L’operazione “Carta Bianca” non solo ha smascherato un sistema di frode sofisticato, ma ha anche evidenziato la necessità di rafforzare i controlli e la collaborazione tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie per contrastare efficacemente i crimini finanziari che minano l’economia legale e la percezione di equità fiscale.

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