sabato 2 Agosto 2025
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Neurochirurgia all’avanguardia: stimolazione cerebrale per un bambino a Padova.

Nell’avanguardia della neurochirurgia pediatrica, l’Azienda Ospedaliera di Padova ha recentemente compiuto un’innovativa procedura di stimolazione cerebrale profonda (DBS) su un bambino di sette anni affetto da encefalite, segnando un significativo passo avanti nell’approccio terapeutico a condizioni neurologiche complesse.
L’intervento, eseguito in una sala ibrida all’avanguardia, rappresenta una convergenza sinergica tra neurochirurgia e diagnostica per immagini, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi chirurgici e minimizzare l’impatto sul paziente.

La DBS, una tecnica consolidata nel trattamento di disturbi del movimento come il Parkinson, la distonia e il tremore essenziale, nonché per epilessie refrattarie ai farmaci, consiste nell’impianto di microelettrodi, di diametro millimetrico, in aree cerebrali specifiche.

A differenza delle procedure tradizionali, l’approccio di Padova integra in tempo reale la tomografia assiale computerizzata (TAC) e l’angiografia direttamente all’interno della sala operatoria.

Questo permette una navigazione cerebrale di elevata precisione, minimizzando i rischi e massimizzando l’efficacia dell’intervento.

“L’integrazione della diagnostica per immagini nel contesto chirurgico è fondamentale,” spiega il Dott.
Luca Denaro, direttore della Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale.
“Ci consente di visualizzare l’anatomia del paziente e di monitorare l’intervento in tempo reale, riducendo significativamente i tempi operatori – stimabili in una riduzione da sei a quattro ore – e, di conseguenza, riducendo l’esposizione del paziente all’anestesia e ai farmaci, minimizzando lo stress fisiologico.

“Un elemento distintivo di questa procedura è l’ascolto dell’attività elettrica cerebrale, descritta metaforicamente come il “canto dei neuroni”.

Questo pattern bioelettrico, unico per ogni individuo, fornisce un feedback essenziale per confermare il posizionamento ottimale degli elettrodi e per valutare l’efficacia della stimolazione.

L’analisi di questo “canto” permette ai neurochirurghi di affinare la stimolazione e di personalizzare il trattamento in base alle specifiche esigenze del paziente.

Il successo dell’intervento sul bambino affetto da encefalite si è tradotto in una significativa riduzione del carico farmacologico, consentendogli di riprendere un’interazione più attiva e significativa con i genitori.

In un caso simile, una paziente di Abano Terme, affetta da tremore essenziale debilitante, ha sperimentato una scomparsa completa dei sintomi, recuperando la capacità di eseguire compiti quotidiani che prima le erano preclusi, come scrivere, vestirsi e alimentarsi autonomamente.

Questa innovativa metodologia, che fonde chirurgia, diagnostica avanzata e un’interpretazione attenta dell’attività bioelettrica cerebrale, apre nuove prospettive per il trattamento di patologie neurologiche pediatriche e non, offrendo ai pazienti una maggiore speranza di recupero e una migliore qualità della vita.

Il continuo sviluppo di questa tecnologia rappresenta un esempio di come la ricerca e l’innovazione possano trasformare la pratica clinica e migliorare il benessere dei pazienti.

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