La scomparsa di Marina Donato, figura emblematica del panorama televisivo italiano, ha lasciato un vuoto incolmabile, un’eco di silenzio che risuona ben oltre i palcoscenici e gli studi di registrazione.
Amadeus, con la voce intrisa di profonda commozione, ha espresso alla stampa il suo sgomento, descrivendo una perdita che va al di là del professionale, toccando corde di affetto e stima personale.
Marina Donato, vedova del compianto Corrado Mantoni, non era semplicemente un’esperta del dietro le quinte, ma un’eredità vivente di un’epoca d’oro della televisione.
La sua figura si era incarnata nell’amore per programmi che hanno segnato intere generazioni: Forum, Il pranzo è servito, La Prova del Cuoco, e, naturalmente, La Corrida, programma che, con Amadeus, stava per rinascere su Nove.
Il conduttore ricorda con nostalgia i loro incontri, le conversazioni appassionate e piene di energia, un flusso continuo di idee e proposte per la prossima edizione de La Corrida.
L’entusiasmo di Marina, la sua capacità di trasmettere la stessa passione che animava Corrado Mantoni, erano contagiosi.
Amadeus aveva promesso di realizzare la nuova edizione non appena avesse concluso il suo impegno con Sanremo, un progetto condiviso che si è spezzato bruscamente.
L’affetto tra i due era profondo, radicato nella condivisione di un amore comune per la televisione e per la figura di Corrado.
Marina custodiva gelosamente i segreti del successo dei programmi che aveva curato, e Amadeus, con genuina curiosità, le rivolgeva innumerevoli domande, un vero e proprio viaggio nel tempo per rivivere le emozioni di un bambino spettatore e per comprendere il DNA di un’era televisiva che non si sarebbe mai dovuta affievolire.
La sua presenza, la sua saggezza, erano un faro per chiunque avesse l’ambizione di portare avanti il meglio della televisione italiana.
Lavorare a stretto contatto con lei, rispolverare la polvere di un classico come La Corrida, è stato per Amadeus un privilegio, un’esperienza formativa e stimolante.
Ora, la sua assenza si fa sentire con particolare intensità, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di chi l’ha conosciuta e apprezzata.
La televisione perde un punto di riferimento, una voce esperta, un’anima creativa che ha contribuito a definire l’identità del nostro intrattenimento.
Amadeus, con la promessa di un ultimo saluto solenne ai funerali a Roma, testimonia il dolore profondo di una comunità televisiva orfana di una figura così preziosa.