lunedì 4 Agosto 2025
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Bologna, 43 anni dopo: una ferita aperta nel cuore dell’Italia.

Il 2 agosto 1980, una data che si è incisa nel tessuto connettivo della Repubblica Italiana come una cicatrice profonda, testimonia un atto di violenza inaudita perpetrato nella Stazione di Bologna.

Non si trattò di un semplice attentato, ma di un deliberato colpo inferto al cuore della democrazia, un tentativo sistematico di smantellare i pilastri della Costituzione e le conquiste sociali frutto di un lungo e travagliato percorso storico.
Come osservato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la strage non fu un evento isolato, bensì l’espressione di una strategia eversiva neofascista, animata da un’ideologia intrisa di odio e volta a destabilizzare il Paese.
La brutalità dell’azione, con i corpi dilaniati e la sofferenza indicibile dei familiari, ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.
Bologna, città simbolo di impegno civile e di sviluppo, e l’intera Emilia-Romagna, reagirono con una solidarietà profonda e una fermezza che smentirono le intenzioni dei suoi architetti.
Tuttavia, la portata della tragedia si estese ben oltre il contesto locale, scuotendo l’intera nazione.
L’eco di quella mattinata di terrore ha messo a nudo, dolorosamente, la presenza di complicità insidiose che si insinuarono in settori dello Stato, rivelando un quadro di responsabilità complesse e stratificate.
Il tentativo di manipolazione, volto a instillare paura e a spingere il Paese verso derive autoritarie, fu respinto grazie al tenace e instancabile lavoro di magistrati, investigatori e servitori dello Stato che si opposero a un’azione criminale così ampia e strutturata.
Il percorso verso la verità e la giustizia è stato lungo e tormentato, costellato di ostacoli e depistaggi.

L’associazione dei familiari delle vittime, con la sua incrollabile determinazione, ha rappresentato una luce guida, un esempio prezioso di fedeltà ai principi democratici e di impegno civile, specialmente per le nuove generazioni.

La loro incessante ricerca di giustizia ha contribuito a mantenere viva la memoria di coloro che hanno perso la vita e a contrastare le narrazioni revisioniste che tentano di sminuire la gravità della strage.

L’anniversario del 2 agosto è un momento di riflessione profonda, un’occasione per rinnovare il nostro impegno a difendere i valori costituzionali, a contrastare ogni forma di intolleranza e a promuovere una cultura della legalità e della memoria.

È un invito a non dimenticare, a vigilare e a proteggere la democrazia, affinché simili tragedie non si ripetano mai più.
La gratitudine della Repubblica va a coloro che hanno contribuito, con coraggio e dedizione, a svelare la verità, e a tutti coloro che continuano a custodire la memoria di questa ferita aperta nel cuore dell’Italia.

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