La comunità ciclistica italiana è addolorata.
La tragica scomparsa di Sandro Abruzzese, Vincenzo Mantovani e Antonio Porro, i tre ciclisti deceduti a Terlizzi, rappresenta una ferita profonda e un monito ineludibile.
La Federazione Italiana Ciclistica (FCI), in unanime partecipazione al cordoglio espresso dal Comitato Regionale Puglia, si stringe alle famiglie delle vittime e al gruppo sportivo Ciclo Avis Andria, testimoniando una sofferenza condivisa e una determinazione rinnovata.
Questo lutto, purtroppo, non è un evento isolato.
I dati, crudi e sconfortanti, parlano di un aumento allarmante della mortalità ciclistica: 130 vite spezzate sulle strade italiane da inizio anno, un numero che riflette una problematica sistemica e un urgente bisogno di cambiamento.
La FCI, guidata dal presidente Cordiano Dagnoni, intende trasformare questo dolore in azione concreta.
A seguito della tragedia, il gruppo di lavoro sulla sicurezza, già istituito dalla Federazione, accelera i tempi e finalizza un pacchetto di proposte volte a migliorare radicalmente la sicurezza dei ciclisti.
L’obiettivo è presentare queste misure alle forze politiche entro settembre, in concomitanza con la ripresa dei lavori parlamentari.
La FCI auspica un approccio bipartisan e un’urgenza condivisa, superando le divisioni ideologiche per affrontare questa emergenza con la necessaria tempestività.
Le proposte non si limitano a interventi legislativi, ma includono anche iniziative di formazione e sensibilizzazione mirate a promuovere una cultura del rispetto stradale, pilastro fondamentale del vivere civile e precondizione per una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada.
Si tratta di un’azione volta a costruire un ecosistema della mobilità più consapevole e responsabile, in cui la vulnerabilità dei ciclisti sia riconosciuta e adeguatamente tutelata.
In linea con l’impegno costante della Federazione, il presidente Dagnoni ripropone con forza l’invito ai ministri competenti ad avviare un confronto costruttivo e collaborativo.
La FCI è ben consapevole che la sicurezza delle strade e dei luoghi di gara sia un fattore determinante per il futuro dell’attività ciclistica e non intende rimanere indifferente a una spirale di violenza che continua a mietere vittime.
In segno di lutto e di solidarietà, la Federazione ha indetto un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni ciclistiche della prossima settimana, un gesto simbolico ma significativo per ricordare le vittime e per rinnovare l’impegno a costruire un futuro più sicuro per tutti i ciclisti italiani.
Si tratta di un appello a un cambiamento profondo, che coinvolga istituzioni, automobilisti e ciclisti, per fermare questa strage e restituire dignità e sicurezza a chi pedala sulle nostre strade.