lunedì 4 Agosto 2025
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Milano, scoperta rete illegale: gioco d’azzardo e sfruttamento

Un’operazione congiunta della Polizia di Stato ha recentemente messo in luce un complesso sistema di attività illecite con radici nella comunità cinese a Milano, estendendosi a una rete più ampia su tutto il territorio nazionale.
L’indagine, di notevoli proporzioni, ha svelato un intreccio di reati che spaziano dal gioco d’azzardo illegale allo sfruttamento del lavoro, fino alla gestione di attività commerciali in violazione delle normative vigenti.
Il fulcro dell’azione è stato centrato su una società milanese, riconducibile a un soggetto italiano con precedenti penali, dove sono stati identificati nove cittadini cinesi impegnati in attività di gioco online non autorizzate.
L’architettura di questo sistema illegale prevedeva l’utilizzo di postazioni informatiche e un server appositamente configurato per eludere i controlli e garantire il flusso di denaro in maniera opaca.
La somma di denaro rinvenuta, pari a 1.100 euro, rappresenta solo una frazione del volume d’affari stimato per questa attività.

Le apparecchiature sequestrate e la sanzione amministrativa di 60.000 euro inflitta al gestore testimoniano la severità con cui le autorità intendono contrastare questo fenomeno.

L’indagine non si è limitata alla sede principale, ma ha portato al controllo di un ulteriore centro scommesse, dove sono state scoperte sei postazioni collegate a piattaforme di scommesse clandestine.
In questo caso, il gestore è stato deferito penalmente e sanzionato, evidenziando la gravità delle accuse relative alla raccolta illecita di scommesse.
Il sequestro dei computer utilizzati conferma l’intento di bloccare l’infrastruttura tecnica che permetteva lo svolgimento di queste attività.

Parallelamente all’azione contro il gioco d’azzardo illegale, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nella zona della Chinatown milanese, con particolare attenzione alla verifica della legalità delle attività commerciali e del rispetto dei diritti dei lavoratori.
Durante questi controlli è stato localizzato e arrestato un cittadino cinese destinatario di un ordine di carcerazione, in esecuzione di una condanna per spaccio di stupefacenti, dimostrando la capacità delle autorità di collegare diverse tipologie di reato e di perseguire i responsabili.

L’operazione ha permesso di identificare un totale di 154 persone, rivelando un quadro allarmante di sfruttamento e illegalità.
Un titolare di un centro massaggi cinese è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione, un indizio di un mercato sommerso spesso collegato ad altre attività illegali.

I controlli a 35 attività commerciali e un veicolo hanno portato a sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 4.682 euro, un segnale dell’ampio margine di manovra per l’evasione fiscale e la violazione delle normative sul lavoro.
L’operazione dimostra la necessità di un approccio multidisciplinare e coordinato per contrastare la criminalità organizzata che si insinua in settori economici complessi, sfruttando le vulnerabilità e i contatti internazionali per generare profitti illeciti.

La complessità delle dinamiche in gioco richiede un continuo aggiornamento delle strategie di controllo e un rafforzamento della collaborazione tra le diverse agenzie di polizia e le autorità giudiziarie.

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