11 gennaio 2024 – 18:45
La famiglia di Cristina Golinucci non si arrende e ha presentato una nuova richiesta alla Procura di Forlì. Chiedono che vengano effettuate ulteriori ricerche e scavi nella zona vicina al convento dei Cappuccini di Cesena, dove nel 1992 furono realizzati lavori per la costruzione di una cisterna. In passato, il luogo era stato controllato utilizzando metal detector e georadar, strumenti che consentivano di esaminare il terreno solo fino a un metro di profondità.Le nuove segnalazioni che hanno spinto la famiglia a fare questa richiesta provengono da due fonti diverse. La prima è stata fatta da un ex dipendente di Romagna Acque, intervistato dal Corriere di Romagna il 29 dicembre, che ha ricordato i lavori di scavo dell’epoca e il movimento di terra. La seconda segnalazione riguarda il ritrovamento di un biglietto nel 1997, in cui una persona indicava agli investigatori di cercare “dove l’Amga e l’Enel hanno scavato, nei pressi della cisterna, tutto in quel tempo”.L’avvocata Barbara Iannuccelli, che assiste Marisa Degli Angeli, madre di Cristina, ha effettuato un sopralluogo nel punto indicato il 8 gennaio. Questa area è attualmente gestita da Romagna Acque. Nella memoria inviata alla Procura forlivese, che sta indagando dopo che il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione del fascicolo per omicidio a carico di ignoti, si chiede di acquisire documentazione dalla società riguardante gli scavi del 1992 e di effettuare tutte le ricerche necessarie nel luogo indicato, al fine di escludere che il corpo della giovane di 21 anni si trovi lì.