17 febbraio 2024 – 00:12
Un romanzo narra l’incredibile rivelazione del ’73, quando Franco oscurò la libertà di stampa.
Alle 9,28 del 20 dicembre 1973, nel cuore di Madrid, un gruppo armato dell’Eta compie un attentato dinamitardo che provoca l’esplosione dell’autovettura su cui si trovava il presidente del governo Carrero Blanco, causando la sua morte insieme agli uomini della sua scorta. Incredibilmente, soltanto 48 minuti dopo, l’ufficio locale dell’ANSA diffonde in anteprima mondiale la notizia che Carrero era stato “ferito da una bomba”. Tuttavia, per molte ore la Spagna rimane all’oscuro degli avvenimenti: il regime franchista, nonostante fosse ormai prossimo alla fine dei suoi giorni di potere, riesce a mantenere il controllo assoluto sulla censura dei media. Si prende tempo per evitare possibili scontri di piazza e decide di divulgare le informazioni gradualmente: dapprima viene diffusa la versione di una fuga di gas e successivamente si fa riferimento al ferimento di una figura di alto rango. Solo nella serata viene finalmente resa pubblica la verità quando appare in televisione il successore di Carrero Blanco.