Ricordo con piacere l’esperienza di essere stato membro della Giuria di Qualità a Sanremo insieme ad Avallone.

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05 febbraio 2024 – 20:46

L’autrice condivide con l’ANSA le emozioni vissute durante la sua partecipazione al Festival, offrendo uno spaccato unico della sua esperienza.

Nel lontano 2014, la talentuosa scrittrice Silvia Avallone realizzò il desiderio di Marina Bellezza, protagonista del suo secondo romanzo, di partecipare al Festival di Sanremo. Questa giovane ventiduenne, descritta come “bella come un uragano”, ebbe l’opportunità di assistere all’evento grazie alla presenza dell’autrice stessa nella Giuria di Qualità del Festival, guidata in quell’edizione dal grande Paolo Virzì. Ora sono passati esattamente dieci anni e il nuovo romanzo di Silvia Avallone, intitolato ‘Cuore nero’, è appena stato pubblicato da Rizzoli. In questa nuova opera, l’autrice racconta l’incontro paradossale tra due individui che hanno vissuto esperienze opposte nel mondo del male. Nel frattempo, Silvia Avallone è diventata mamma per la seconda volta di una splendida bimba di soli cinque mesi e la Giuria di Qualità non fa più parte della kermesse sanremese.Il ruolo svolto dalla scrittrice all’interno della Giuria è stato davvero importante? Sarebbe auspicabile che tale figura continuasse ad esistere? “Ricordo con affetto la mia esperienza come giurata di qualità al Festival di Sanremo nel lontano 2014. È stata un’esperienza molto bella ed emozionante, soprattutto perché ho avuto l’opportunità di vivere da vicino il backstage del Teatro Ariston, una macchina sempre in movimento che non si ferma mai. Osservarla da dentro è stato davvero interessante per me”.Cosa ha tratto da quell’esperienza? “Ricordo con grande piacere le riunioni che tenevamo noi della giuria, composti da poeti, scrittori, registi e attori. Diverse forme d’arte riunite insieme. Ci incontravamo per discutere delle canzoni in gara. In questo senso era un vero e proprio lavoro di squadra. Parlavamo molto, passavamo ore a discutere dei testi e delle musiche”.Cosa rappresenta per una scrittrice il mondo della musica e dell’intrattenimento oggi? “Naturalmente, per me come scrittrice, l’aspetto più importante da valutare riguarda le parole. Era bello poter condividere questa esperienza tra diverse forme d’arte. Penso che ripristinare la figura della Giuria di Qualità sarebbe comunque positivo, perché rappresenta uno sguardo aggiuntivo e una polifonia in più. Più voci ci sono, secondo me, più ricchezza si crea”.Ha sempre seguito il Festival con la famiglia o gli amici? “Ho sempre cercato di seguirlo perché mi piace molto. Credo che il Festival racconti e rifletta un po’ del tempo che stiamo vivendo in Italia. Le canzoni stesse esprimono un sentimento popolare che è sempre importante ascoltare, cogliere e interrogare”.Silvia Avallone, neo mamma impegnata nella promozione del suo nuovo libro -che potrebbe essere il titolo perfetto per il Premio Strega 2024-, riuscirà anche quest’anno a seguire la kermesse sanremese, che inizia il 6 febbraio? “Senza dubbio farò del mio meglio per seguirlo, nonostante le sfide di essere una mamma di un neonato. Sono sempre molto interessata, soprattutto alle canzoni dei giovani, perché mi interessa capire il loro linguaggio, il loro pensiero e le loro domande”.

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