venerdì 8 Agosto 2025
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Trento

Trentino: crescita fragile, serve una svolta strategica

L’economia trentina, pur mostrando segnali incoraggianti, si trova a navigare in acque complesse, segnate da una crescita modesta e da problematiche strutturali che ne limitano il potenziale.
La stima Ispat, che prevede un incremento del Prodotto Interno Lordo dello 0,8% per il 2024, rappresenta un punto di partenza positivo, rafforzato dal dato che posiziona il Trentino come regione trainante nel Nord-Est.

Tuttavia, la lettura attenta dei numeri, come evidenziato dal direttore generale di Confindustria Roberto Busato, rivela una sottile fragilità, particolarmente evidente nel comparto industriale, che registra una performance leggermente inferiore rispetto alla media nazionale in termini di valore aggiunto.

Il cuore pulsante dell’economia trentina, l’industria, necessita di una risposta strategica a più livelli.

A livello europeo, si rende imperativa una politica coordinata volta a stimolare l’esportazione, aprendo nuove opportunità commerciali e mitigando i rischi geopolitici che attualmente frenano l’espansione delle imprese trentine sui mercati internazionali.
Parallelamente, è cruciale un’azione locale mirata a incentivare gli investimenti, favorendo un ecosistema economico più dinamico e resiliente.
Un elemento critico che contribuisce a questa situazione è rappresentato dalle dimensioni delle imprese.

La prevalenza di microimprese, particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni del mercato e con capacità limitate di investimento, amplifica l’effetto delle incertezze globali.

Favorire la crescita dimensionale delle imprese, supportandole con strumenti finanziari e di consulenza, diventa quindi un obiettivo primario per rafforzare il tessuto economico locale.
L’incertezza, esacerbata dalle turbolenze dei mercati e dai ritardi nell’implementazione del Piano Transizione 5.0, ha ulteriormente penalizzato la propensione all’investimento, soprattutto nei settori chiave dell’automotive, della meccanica e della moda.

Questi comparti, strettamente interconnessi con l’andamento dell’economia tedesca e con le dinamiche globali, risentono particolarmente della contrazione dell’export.

La crisi del settore automobilistico tedesco, ad esempio, si ripercuote direttamente sulle filiere trentine, mentre le difficoltà di accesso ai mercati esteri, derivanti dalla situazione geopolitica instabile, limitano le prospettive di crescita.
In sintesi, il Trentino si trova a un bivio.

La crescita prevista per il 2024 offre un’opportunità da non perdere, ma per concretizzarla è necessario agire con determinazione su più fronti: promuovere un’azione europea coordinata per l’export, sostenere gli investimenti locali, favorire la crescita dimensionale delle imprese e, soprattutto, affrontare con coraggio le sfide poste dalle turbolenze economiche globali, puntando sull’innovazione e sulla diversificazione dei mercati per costruire un futuro più solido e prospero.
La capacità di adattamento e la visione strategica saranno le chiavi per trasformare le difficoltà attuali in nuove opportunità di crescita.

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