venerdì 8 Agosto 2025
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Turismo in Veneto: l’imposta di soggiorno tocca i 111,3 milioni

L’analisi della Fondazione Think Tank proietta un futuro economico significativo per il settore turistico veneto, evidenziando come l’imposta di soggiorno stia raggiungendo livelli mai visti prima.
Le previsioni per il 2025 indicano un gettito complessivo stimato in 111,3 milioni di euro, un incremento tangibile rispetto ai 106,4 milioni incassati nell’anno precedente.
Questa crescita robusta non è frutto di un singolo fattore, bensì l’esito convergente di dinamiche complesse che rimodellano il panorama del turismo nella regione.
L’aumento delle presenze turistiche, innanzitutto, rappresenta un elemento propulsivo fondamentale.

Un flusso costante di visitatori, attratti dalle ricchezze artistiche, culturali e paesaggistiche del Veneto, alimenta direttamente il gettito dell’imposta.
Tuttavia, la crescita non si limita alla mera quantificazione dei turisti.
Un fattore cruciale è l’incremento delle tariffe applicate, un segnale di un mercato turistico in evoluzione, sempre più orientato verso un turismo di qualità e disposto a investire in esperienze di viaggio raffinate.
Questa tendenza, unita all’espansione del numero di comuni che applicano l’imposta – saliti a 156 nel 2025 rispetto ai 125 del 2019 – contribuisce a creare un effetto moltiplicatore che amplifica l’entità delle entrate.
L’area del veneziano si configura come il fulcro di questa crescita, destinata a generare un gettito di oltre 64 milioni di euro.
Venezia, naturalmente, detiene la quota maggiore, con previsioni di entrate pari a 38 milioni.
Tuttavia, il litorale adriatico non è da meno, dimostrando una vitalità economica significativa.

Località come San Michele al Tagliamento-Bibione e Caorle, con incassi previsti superiori ai 6 milioni, Jesolo con quasi 5,6 milioni, Cavallino-Treporti con 5,35 milioni e Chioggia con 1,875 milioni, testimoniano la rilevanza del turismo balneare per l’economia regionale.

Questi dati non solo riflettono la resilienza del settore turistico veneto, ma sollevano anche interrogativi sulla gestione e l’allocazione di queste risorse aggiuntive.
È imperativo che i comuni e la regione utilizzino questi fondi per investire in infrastrutture turistiche sostenibili, migliorare la qualità dell’offerta turistica e mitigare l’impatto ambientale del turismo di massa, garantendo così un futuro prospero e responsabile per il settore turistico veneto.
L’analisi evidenzia, in definitiva, una necessità di governance attenta e lungimirante per massimizzare i benefici economici derivanti da questa crescita senza compromettere la sostenibilità ambientale e la qualità della vita delle comunità locali.

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