02 maggio 2024 – 13:05
Il panorama dell’immigrazione nel settore dell’assistenza familiare in Italia si presenta complesso e ricco di sfide da affrontare. Il decreto flussi del 2023-2025 prevede l’ingresso di 9.500 immigrati non comunitari all’anno per questo settore, tuttavia le richieste già presentate superano di gran lunga questa cifra, arrivando a ben 112mila domande nei primi giorni di apertura del “click day”. Questo evidenzia un forte bisogno di manodopera nel settore, dovuto all’invecchiamento della popolazione e ai cambiamenti sociali e culturali che hanno generato un aumento dei bisogni di cura e assistenza.Le regioni che vedranno maggiormente assegnate le quote sono la Lombardia e il Lazio, con rispettivamente il 14,9% e il 14,4% del totale nazionale. Interessante è anche la quota destinata alla Campania, che riceverà poco meno di 1.000 lavoratori (10,2% del totale). Al contrario, regioni come Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Molise avranno quote minori, con meno di 100 lavoratori ciascuna.Questa distribuzione delle quote solleva alcune considerazioni interessanti: ad esempio, la Lombardia appare sottodimensionata se confrontata con la presenza effettiva di lavoratori domestici nella regione, mentre la Campania sembra sovra-rappresentata ottenendo una percentuale maggiore rispetto alla sua quota reale di lavoratori domestici in Italia.Il segretario generale di Domina sottolinea l’importanza cruciale dell’introduzione di una quota specifica per l’assistenza familiare nel Decreto Flussi 2023-2025 come primo passo verso una risposta adeguata alle esigenze del settore. Tuttavia, i numeri evidenziano chiaramente che la cifra prevista di 9.500 lavoratori è insufficiente a fronteggiare la domanda effettiva: un segnale inequivocabile della necessità urgente di ulteriori interventi per garantire un equilibrio tra offerta e domanda nel delicato ambito dell’assistenza familiare.
