A Sarzana, l’Istituto di Architettura e Tecnologia (IAT) di piazza San Giorgio si configura come il fulcro di un processo partecipativo inedito e cruciale: la costruzione collettiva della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Più che un semplice punto di raccolta di proposte, l’IAT rappresenta un vero e proprio laboratorio di idee, un luogo dove i cittadini sono chiamati a contribuire attivamente alla definizione di una visione condivisa del futuro culturale della città.
Un indirizzo e-mail dedicato facilita ulteriormente la partecipazione, aprendo un canale diretto per la condivisione di progetti e suggerimenti.
Il percorso di coinvolgimento civico si estende ben oltre la mera presentazione di moduli.
Una serie di iniziative dinamiche e inclusive, che includono incontri pubblici aperti, l’attivazione totale del Teatro Impavidi, e tavoli tematici e progettuali mirati, animano il dibattito e favoriscono la contaminazione di idee tra diversi attori del territorio.
Nei recenti incontri al Teatro Impavidi, il dialogo tra il tessuto culturale locale e il team progettuale ha visto la partecipazione attiva di rappresentanti di assessorati, del terzo settore, delle associazioni di categoria e del mondo produttivo.
Questi confronti, estesi anche alle sedi delle associazioni, hanno permesso di analizzare a fondo il presente e di proiettare Sarzana verso il futuro, delineando le fondamenta su cui costruire una candidatura vincente.
Dalle discussioni è emersa una piattaforma strategica, focalizzata su cinque assi portanti: la sostenibilità ambientale, intesa come principio guida per uno sviluppo armonico e responsabile; l’inclusività, garantendo l’accesso alla cultura a tutti i cittadini, superando barriere sociali ed economiche; una programmazione culturale diffusa, che valorizzi le periferie e i quartieri, evitando la concentrazione delle risorse in poche aree; un approccio contemporaneo, in grado di intercettare le nuove tendenze artistiche e le esigenze del pubblico; e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico, attraverso interventi di recupero e rigenerazione urbana che ne restituiscano la bellezza e la funzionalità.
L’assessore alla Cultura, Giorgio Borrini, sottolinea come questa candidatura rappresenti un’occasione unica per forgiare un’identità urbana e territoriale coesa, promuovendo Sarzana come un centro culturale dinamico e attrattivo.
Il principio cardine che orienta questo sforzo è la creazione di una città a misura di bambino e delle famiglie, un ambiente accogliente e stimolante capace di attrarre artisti e talenti.
L’arte, in questo senso, non è solo espressione creativa, ma anche strumento di rigenerazione urbana, capace di trasformare spazi degradati in luoghi di bellezza e di aggregazione.
Il turismo, infine, è visto come un’opportunità da coltivare con cura, un motore di sviluppo economico che rispetta l’identità dei luoghi, ne valorizza le tradizioni e ne preserva il patrimonio culturale.
Sarzana aspira a diventare un modello virtuoso per l’intero Paese, un esempio di come la cultura possa essere il motore di una crescita sostenibile e inclusiva, capace di costruire un futuro migliore per tutti.