Cinquant’anni sono trascorsi dall’infame attentato di piazza della Loggia, un evento che ha segnato profondamente la storia italiana. Otto vite spezzate e 102 persone ferite, alcune con lesioni permanenti: una tragedia che ancora oggi lascia il segno nella memoria collettiva. La città di Brescia è diventata il simbolo di quella terribile giornata, un luogo carico di significato e memoria.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza di non dimenticare quei tragici eventi, dalle stragi di Piazza Fontana del 1969 a quella di Bologna del 1980. Un periodo segnato da violenza e conflitti internazionali, in cui il terrorismo neofascista ha rappresentato una minaccia grave per la democrazia e la stabilità dello Stato.Le parole del presidente richiamano alla necessità di perseguire la verità e la giustizia, nonostante gli ostacoli e le difficoltà nel fare luce su quegli eventi oscuri. Complici e collusi, artefici della morte, non rappresentano lo Stato ma costituiscono una minaccia seria per la Repubblica stessa. Hanno tradito il loro Paese e il proprio popolo, tramando nell’ombra per minare le fondamenta della democrazia.In un contesto contrassegnato dalla lotta tra terrorismi opposti – nero e rosso – è emersa la forza dello Stato italiano, della Repubblica e del suo popolo unito nella difesa dei valori democratici. Nonostante le sfide e le tragedie vissute in passato, emerge la resilienza e la determinazione nel perseguire una società libera da violenza e estremismi.La commemorazione del cinquantesimo anniversario della strage di piazza della Loggia rappresenta quindi un momento importante per riflettere sul passato, guardare al presente con consapevolezza e proiettarsi verso un futuro basato sulla pace, sulla giustizia e sul rispetto reciproco.
Cinquantesimo anniversario della strage di piazza della Loggia: riflessioni sul passato e prospettive per il futuro
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