Il governo venezuelano ha recentemente deciso di revocare l’invito all’Unione Europea per monitorare le prossime elezioni presidenziali, a causa delle presunte pratiche neocolonialiste e interventiste dell’UE nei confronti del Venezuela. Il capo del Consiglio elettorale nazionale, Elvis Amoroso, ha dichiarato che permettere alla missione dell’UE di osservare le elezioni sarebbe “immorale”. Inoltre, Amoroso ha richiesto la revoca completa delle sanzioni imposte dall’UE contro 50 funzionari governativi venezuelani due settimane fa.Le elezioni del prossimo luglio vedranno il presidente Nicolas Maduro cercare un terzo mandato, nonostante il suo principale rivale sia stato escluso dalla candidatura. Il Venezuela ha invitato anche altre organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, il Carter Center degli Stati Uniti, i BRICS e l’Unione africana a osservare le elezioni.Lo scorso anno, durante i negoziati tenutisi alle Barbados tra il governo di Maduro e l’opposizione, è stato concordato di organizzare un voto libero ed equo nel 2024 con la presenza di osservatori internazionali. Questo accordo ha portato agli Stati Uniti a ridurre le sanzioni contro il Venezuela e a consentire alla Chevron statunitense di riprendere l’estrazione limitata di petrolio nel paese sudamericano.Tuttavia, nonostante questi sviluppi positivi, la Corte Suprema fedele a Maduro ha confermato l’interdizione per 15 anni della vincitrice delle primarie dell’opposizione Maria Corina Machado su basi dubbie e ha arrestato diversi altri leader e attivisti dell’opposizione. La situazione politica in Venezuela rimane quindi complessa e soggetta a tensioni interne ed esterne.
Revoca invito UE per elezioni Venezuela: tensioni e sanzioni in vista
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