martedì 12 Agosto 2025
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Viareggio 2026: Satira, Potere e Riflessioni sul Mondo che Cambia

La suggestiva cornice della Cittadella del Carnevale di Viareggio ha accolto ieri sera un pubblico caloroso, testimone della presentazione dei bozzetti che definiranno l’edizione 2026, un evento che promette sfilate spettacolari dal 1 al 21 febbraio.

Quest’anno, il Carnevale si configura non solo come festa, ma come un complesso specchio riflettente le contraddizioni e le sfide del nostro tempo, una narrazione irriverente e al contempo speranzosa, intrisa di riferimenti letterari e artistici.
I bozzetti rivelano un’analisi acuta e corrosiva dei meccanismi di potere, delle derive geopolitiche e delle fragilità ambientali che plasmano il nostro presente.
Figure di spicco del panorama internazionale – Trump, Putin, Xi Jinping – diventano protagonisti di rappresentazioni satiriche, incarnando la complessità e spesso l’assurdità dei giochi di potere che definiscono la scena globale.
La categoria Prima, fucina di idee innovative e dirompenti, si apre con “La Gallina dalle Uova d’Oro” di Alessandro Allegrucci, una feroce allegoria della militarizzazione dell’Europa, presentata sotto le vesti ingannevoli della prosperità finanziaria.

I “Samurai del Potere” di Luigi Bonetti dipingono un Risko planetario, dove le ambizioni di leader mondiali si scontrano in una partita senza esclusione di colpi.

La visione di Lebigre e Roger, con il carro “Gran Casino.
Rien ne va plus”, è ancora più cinica: il Diavolo, croupier implacabile, gestisce una roulette dove i destini del mondo sono in gioco.

Jacopo Allegrucci, con “Nel Campo dei Miracoli”, evoca il capolavoro collodiano per svelare le trappole nascoste dietro l’illusione del successo facile, mentre Luca Bertozzi, reinterpretando “Cappuccetto Rosso” in “In Bocca al Lupo”, celebra il coraggio e la resilienza umana di fronte alle avversità.

I fratelli Cinquini, con “Nemmeno con un Fiore”, affidano al carro un messaggio di amore, rispetto e libertà nei confronti della donna, un inno alla sua forza e dignità.

Massimo e Alessandro Breschi, con “The Last Hop(e).

Il cambiamento climatico è una bufala”, lanciano un grido d’allarme contro il negazionismo ambientale, contrapponendo la bellezza effimera di un Monet sbiadito sotto la morsa dell’inquinamento.

Carlo e Lorenzo Lombardi, vincitori in carica, con “999”, richiamano l’attenzione sul delicato equilibrio che precede la pace, evocando la storia di Sadako e la sua impossibilità di completare l’ultima gru di carta.

Infine, Roberto Vannucci, con un messaggio di profonda riflessione, ci esorta a vivere appieno ogni istante, perché “Io vivo in questo momento”, un invito a cogliere la fugacità dell’esistenza.
A completare la presentazione, l’opera della giovane artista milanese Alice Iuri, autrice del nuovo manifesto, che suggella un’edizione che si preannuncia ricca di significato e di emozioni, un viaggio attraverso le ombre e le luci del nostro tempo.

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