mercoledì 13 Agosto 2025
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Cagliari

Nave cargo ferma a Cagliari: gravi carenze di sicurezza rilevate.

Un’ispezione approfondita condotta dal Nucleo Port State Control della Capitaneria di Porto di Cagliari ha rivelato significative lacune nella gestione della sicurezza a bordo di una nave cargo generica (General Cargo) di bandiera liberiana, costringendola al fermo amministrativo.

L’imbarcazione, con una stazza lorda di 7345 tonnellate e una lunghezza di quasi 120 metri, costruita vent’anni fa, era in banchina per operazioni commerciali quando è stata sottoposta a controlli di routine, innescando una serie di verifiche più stringenti.
L’esito dell’ispezione ha evidenziato criticità pervasive che impattano direttamente sulla capacità dell’equipaggio di reagire efficacemente in situazioni di emergenza.
Le carenze riscontrate non si limitano a singoli aspetti, ma abbracciano un quadro complessivo di inadeguatezza nella preparazione e risposta ad eventi imprevisti, con particolare riferimento alla prevenzione e lotta attiva agli incendi e alla gestione generale della sicurezza di bordo.
Il provvedimento di fermo è stato giustificato dalla presenza di ben 31 non conformità, di cui 14 particolarmente rilevanti e classificate come cause di detenzione.
Questo indica un livello di rischio elevato che compromette la sicurezza dell’imbarcazione, del suo equipaggio e potenzialmente dell’ambiente marino circostante.

La gravità delle irregolarità suggerisce una possibile mancanza di investimenti nella formazione continua dell’equipaggio, nell’aggiornamento delle attrezzature di sicurezza o nell’implementazione di procedure operative standard adeguate.

Il fermo amministrativo impedisce alla nave di lasciare il porto di Cagliari fino a quando le criticità non saranno integralmente risolte e verificate da una nuova ispezione del Nucleo Port State Control.
Questo processo implica la necessità di implementare correzioni sostanziali, documentare gli interventi eseguiti e dimostrare, attraverso prove concrete, la piena conformità agli standard internazionali di sicurezza marittima.
L’evento solleva interrogativi sulla responsabilità delle compagnie armatrici nel garantire la sicurezza delle loro navi e la necessità di rafforzare i controlli e le sanzioni per coloro che non rispettano le normative.

La vicenda rappresenta un monito per l’intera industria marittima, sottolineando l’importanza vitale di una cultura della sicurezza proattiva e di un impegno costante per la protezione delle persone e dell’ambiente in mare.

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