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Manifesto: Rosefeldt e Blanchett in un omaggio all’arte contemporanea

Il linguaggio dell’arte, la sua fervente proclamazione, si materializza in una suggestiva video installazione: “Manifesto” di Julian Rosefeldt.
Presentata da XNL Piacenza – Centro per l’arte contemporanea, in occasione del suo decimo anniversario dall’esordio a Melbourne, l’opera si configura come un’immersiva esperienza visiva e sonora, realizzata in collaborazione con Electa e appositamente rielaborata per gli spazi espositivi piacentini.
Rosefeldt, con una visione audace, recupera l’importanza storica dei manifesti artistici del Novecento.

Questi documenti, più che semplici comunicazioni, rappresentano dichiarazioni di intenti, atti di rottura con le convenzioni e le prospettive del passato.
Attraverso parole dense di significato, gli artisti del tempo esprimevano non solo la loro visione estetica, ma anche la loro interpretazione di un mondo in rapido mutamento, un’epoca segnata da sconvolgimenti sociali, politici e tecnologici.

L’opera si articola in tredici brevi film, ognuno ambientato in luoghi significativi e contrastanti: da un’imponente fabbrica abbandonata a un teatro sfarzoso, da un’architettura industriale a un ambiente domestico.
In questo paesaggio eterogeneo, Cate Blanchett, interprete di straordinaria versatilità, incarna tredici figure distinte, in gran parte donne, portatrici di voci che risuonano con potenza e suggestione.
La sua performance, caratterizzata da una profonda introspezione e da un controllo impeccabile, dona una nuova dimensione a testi spesso radicali e provocatori.

Il fulcro dell’installazione risiede nella stratificazione di voci e immagini.

Rosefeldt non si limita a riproporre i manifesti originali, ma li decontestualizza, li frammenta e li ricompone in un nuovo discorso, generando un dialogo inaspettato tra passato e presente.
I testi recitati da Blanchett, frutto di un’accurata ricerca archivistica, attingono a un vastissimo corpus di documenti, provenienti da oltre cinquanta movimenti artistici, spaziando dalla pittura alla scultura, dalla danza all’architettura, dalla letteratura al cinema.
Questa ricchezza di riferimenti sottolinea l’interconnessione delle diverse discipline artistiche e l’evoluzione del pensiero creativo nel corso del secolo.
La componente visiva è altrettanto curata, con un uso sapiente della cinematografia, in particolare delle riprese aeree che conferiscono all’opera un senso di grandiosità e di sospensione.

L’artista crea un’esperienza immersiva che invita lo spettatore a riflettere sulla natura dell’arte, sul suo ruolo nella società e sulla sua capacità di influenzare il cambiamento.

“Manifesto” non è solo un omaggio alla storia dell’arte, ma anche un’occasione per interrogarsi sul futuro della creatività e sulla sua rilevanza nel mondo contemporaneo.
L’opera, visibile fino al 25 novembre, si configura come un imprescindibile appuntamento per gli appassionati d’arte e per chiunque sia interessato a comprendere le radici e le potenzialità dell’espressione artistica.

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