Nel cuore della Siberia, tra le maestose montagne dell’Altai, un edificio che un tempo rappresentava la sontuosa dimora del presidente russo Vladimir Putin è stato ridotto in cenere dalle fiamme. Questo tragico evento è stato riportato con dettagli dal Moscow Times, che ha preso spunto dalle informazioni diffuse dal canale Telegram Sirena, gestito dalla Fondazione anticorruzione dell’oppositore Alexei Navalny, tragicamente scomparso lo scorso febbraio. Le immagini dell’incendio sono state condivise sui social network da Amyr Aitashev e Aruna Arna, due attivisti che hanno voluto documentare l’accaduto senza però poter individuare con certezza le cause scatenanti di questo disastro. Secondo quanto riportato da Aitashev sul suo canale Telegram, è emerso che nel 2015 Putin ospitò nella residenza incendiata il premier italiano Silvio Berlusconi, creando così un legame storico tra due figure politiche di rilievo internazionale. La perdita di questo edificio simbolo di potere e prestigio rappresenta non solo una tragedia architettonica, ma anche un segno tangibile dei cambiamenti e delle instabilità che caratterizzano il panorama politico globale.
Edificio simbolo di potere e prestigio in Siberia: incendio riduce in cenere dimora di Putin.
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