Martedì sera, a San Giovanni al Natisone, una banale contestazione per una scorreggezza urbana si è tragicamente trasformata in una ferita indelebile, non solo fisica, per il signor Mario, settantatreenne titolare dell’Osteria al Cjanton, baluardo della tradizione culinaria locale.
L’uomo, intento a riportare ordine davanti al suo locale, ha cercato di far rimuovere cinque giovanissimi che avevano abbandonato le biciclette sul marciapiede, creando un potenziale ostacolo per i passanti e un disordine che stonava con la cura e l’attenzione che Mario dedicava al suo esercizio.
La reazione, inaspettata e violenta, è giunta da uno dei cinque ragazzi, che ha reagito con un pugno sferrato al volto del settantatreenne, precisamente all’occhio sinistro.
Un gesto impulsivo che, come un’onda d’urto, ha generato conseguenze devastanti.
Nel corso dei giorni successivi all’aggressione, la situazione di Mario si è progressivamente aggravata, culminando in una perdita irreversibile: l’occhio colpito ha ceduto, privando l’uomo di una parte della sua vista e imprimendo una profonda cicatrice sulla sua esistenza.
L’episodio, ampiamente riportato dal Messaggero Veneto, solleva interrogativi profondi sulla crescente intolleranza, la mancanza di rispetto verso le figure più anziane e la fragilità dei confini tra una contestazione, seppur motivata, e un atto di aggressione fisica.
Il caso non è solo una cronaca di cronaca, ma un campanello d’allarme che grida la necessità di promuovere una cultura del dialogo, del rispetto reciproco e della responsabilità sociale, soprattutto tra le giovani generazioni.
L’Osteria al Cjanton, un punto di riferimento per la comunità, vede ora il suo proprietario segnato da una ferita che va ben oltre il fisico, una ferita che incide sulla sua autonomia, sulla sua capacità di godere appieno della vita e sulla sua percezione della sicurezza nel suo stesso territorio.
La comunità friulana, e in particolare quella di San Giovanni al Natisone, è chiamata a offrire sostegno e vicinanza al signor Mario, simbolo di resilienza e di attaccamento alle proprie radici.
