22 aprile 2024 – 10:59
Anna Giugliano, una giovane donna di 28 anni, aveva deciso di intraprendere un percorso per perdere peso e aveva optato per sottoporsi a un intervento chirurgico di riduzione dello stomaco. Purtroppo, undici giorni dopo l’operazione presso l’ospedale Humanitas di Rozzano, Anna fu riportata al pronto soccorso in condizioni critiche a causa di forti dolori addominali. Nonostante sia stata immediatamente ricoverata in terapia intensiva e abbia subito tre interventi d’urgenza nel giro di poco più di 24 ore, il suo stato di salute si deteriorò rapidamente e morì a causa di uno shock settico provocato da una peritonite. Dopo un’approfondita indagine condotta dalla pm milanese Valentina Mondovì, è stata richiesta l’archiviazione del caso per i due medici specialisti in chirurgia bariatrica responsabili dell’intervento. Le prime analisi preliminari non hanno evidenziato elementi sufficienti per ipotizzare una colpevolezza dei medici neeacute; la necessità di ulteriori accertamenti. I consulenti della procura hanno confermato che l’intervento era stato eseguito correttamente secondo le linee guida stabilite e con le tecniche appropriate.La morte improvvisa di Anna Giugliano ha destato molte domande sulla sicurezza degli interventi chirurgici per la riduzione dello stomaco e sulle procedure seguite durante il post-operatorio. Tuttavia, gli esperti coinvolti nell’analisi del caso hanno sottolineato che le dimissioni della paziente erano avvenute nel rispetto dei protocolli medici.Questa tragica vicenda mette in luce l’importanza della sicurezza nei trattamenti chirurgici e dell’attenta valutazione dei rischi associati a tali procedure. È fondamentale garantire la massima attenzione e cura ai pazienti sottoposti a interventi invasivi come la sleeve gastrectomy, al fine di prevenire eventi drammatici come quello che ha portato alla prematura scomparsa di Anna Giugliano.
